Legge elettorale: la Lega media, domani si va verso il testo base

ROMA – La commissione Affari Costituzionali del Senato potrebbe votare già domani l’adozione di un testo base sulla riforma della legge elettorale. La traccia di lavoro sarebbe quella della mediazione messa nero su bianco dall’ex ministro leghista Roberto Calderoli su un sistema ‘simil-spagnolo’.
– Vediamo. Dicono che si sta spargendo una possibilità di mediazione. I nostri paletti sono chiari: governabilità, no alle preferenze che non ci piacciono, parità di genere e no a meccanismi alla Scilipoti nella formazione dei gruppi. Questi sono i quattro paletti, vediamo cosa stanno facendo gli altri. Domani lo sapremo – dice Pier Luigi Bersani sulle trattative in corso per la riforma della legge elettorale.
Calderoli ha messo a punto una traccia di lavoro dalla quale potranno prendere spunto i due relatori del provvedimento, Lucio Malan (Pdl) ed Enzo Bianco (Pd) che, sentendo tutti i partiti cercheranno di arrivare a un testo da presentare giovedì e che potrebbe incassare l’ok di Pd, Pdl e Lega.
– Il documento che ho trasmesso ai capigruppo e ai relatori ha fatto smuovere le acque. Con ragionevole prudenza direi che si comincia a lavorare e ognuno finalmente esprime le proprie posizioni sul merito. Per ora stiamo lavorando su una traccia – dice l’ex ministro leghista della semplificazione lasciando la seduta della commissione Affari Costituzionali del Senato impegnata sulla riforma della legge.
– Immagino che giovedì riusciamo ad avere un testo unitario – sulla traccia presentata da Calderoli, ci sono cose da limare ma – quello che mi induce all’ottimismo è il fatto che comunque partiamo con una spinta che mi pare essere diversa rispetto alle altre settimane – dice la senatrice Anna Finocchiaro -. Dico con chiarezza – aggiunge la presidente dei senatori del Pd – che nessuno di noi è un pazzo entusiasta che aderisce in maniera completa al testo di Calderoli ma un filo di speranza mi pare esserci perché potrebbe essere una base comune non di parte.
E a chi le chiede del fatto che Calderoli è pur sempre l’ideatore del Porcellum la Finocchiaro risponde sorridendo:
– Nel bene o nel male è comunque un maestro…
“Se fosse vero quanto riportano alcune fonti di stampa, secondo cui l’accordo tra i partiti sarebbe per un sistema con ‘premio di maggioranza’ al tempo stesso ampio ma evanescente, saremmo di fronte alla ennesima truffa. E sarebbe assurdo che il Pd si accodasse ad una tale ‘furbata’. Un sistema elettorale che qualsiasi soggetto politico dotato del cinque per cento dei voti, potrebbe far diventare a suo piacimento totalmente proporzionale” dice l’esponente del Pd Salvatore Vassallo.
– Invece di incentivare le aggregazioni – aggiunge – un tale sistema incentiverebbe le divisioni, per aumentare il potere di ricatto di ciascun micro-partito. Una follia che spero nessuno nel Pd prenda sul serio. Se il problema è evitare che una forza politica possa ottenere una maggioranza parlamentare autosufficiente senza disporre di un adeguato consenso elettorale – spiega – si può modulare la dimensione del premio. Prevedere un premio consistente, dato in blocco, su base nazionale, a chi arriva al 45,01% o al 40,01%, che però scompare del tutto se la forza politica vincente rimane solo di poco sotto quella soglia, è chiaramente irragionevole. Si tratta peraltro di un metodo la cui irragionevolezza è stata già sperimentata, nel 1953.

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