In Europa frutta 32 miliardi di dollari l’anno

STRASBURGO – “Il giro d’affari del traffico di esseri umani in Europa frutta 32 miliardi di dollari alla criminalità organizzata. E’ il business più produttivo, molto più del traffico di droga o di armi”. La cifra impressionante si rileva dal rapporto presentato ieri a Strasburgo dal Greta (Gruppo di esperti sulla lotta contro il traffico di esseri umani). “Si tratta di una vera e propria tragedia europea. Ecco perché è una priorità per il Consiglio d’Europa”, ha detto nel corso di una conferenza stampa il Segretario Generale Thorbjørn Jagland. “Il rapporto del Greta ci rivela che uomini, donne e bambini sono vittime di abusi sessuali o sfruttamento di lavoro forzato, sono costretti a commettere o partecipare ad atti delittuosi. Il numero delle vittime è ancora molto approssimativo. Sappiamo, però, che non ricevono l’assistenza necessaria.
Inoltre gli inquirenti incontrano tante difficoltà a rinviare a giudizio i trafficanti. Per di più le pene sono ancora leggere rispetto all’atrocità del crimine”.
Finora 37 stati hanno aderito alla convenzione del Consiglio d’Europa per la lotta contro la tratta di esseri umani, che cerca di prevenire gli atti criminosi, inasprisce le pene ai colpevoli, concede maggiore spazio di manovra agli inquirenti per la ricerca delle prove e prevede l’assistenza fisica, psicologica e materiale delle vittime. Ratificata dalle Camere nel novembre 2010, in Italia la Convenzione è legge dello Stato dal 1° marzo 2011. Russia, Repubblica Ceca, Liechtenstein e Principato di Monaco non l’hanno ancora nemmeno firmata. Come pure gli Stati Osservatori (Canada, USA, Giappone, Messico e Israele) e l’UE. Il Greta stato creato a Strasburgo nel 2009, proprio per l’espandersi del fenomeno criminale in Europa. Presieduto dal francese Nicolas Le Coz, è composto da 15 membri tra cui nessun italiano.

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