Monti: Stop a Italia degli scandali due decreti per cambiare

ROMA – Il decreto sullo sviluppo e quello sugli enti locali ”hanno un oggetto diverso ma un obiettivo comune: mirano a trasformare l’Italia”. In una conferenza stampa a palazzo Chigi, durante una pausa del Cdm, Mario Monti illustra le misure contenute nei due decreti del governo sull’agenda digitale, le start up e i tagli agli enti locali. Il premier non lo dice espressamente, ma con una battuta fa un riferimento ai costi della politica, alla luce degli ultimi scandali giudiziari legati allo sperpero delle spese.
”Adesso – dice il premier iniziando a presentare il decreto sullo sviluppo – vi presentiamo la parte che si occupa dell’Italia nuova, mentre più tardi vi presenteremo la parte (dl su enti locali ndr.), che cerca di cancellare e di evitare la ripetizione per il futuro di aspetti dell’Italia esistita finora e che preferiremmo non vedere in futuro”.
In particolare, “la trasmissione del sapere, la condivisione dell’informazione, la possibilità di sviluppare l’imprenditoria attraverso un forte rapporto con i mercati internazionali, la connettività, i servizi ai cittadini costituiscono le basi per recuperare il gap che divide l’Italia dagli altri Paesi”. ”Nel complesso le norme puntano in modo ambizioso a fare del nostro paese, un paese in cui l’innovazione rappresenti un fattore strutturale di competitività” ha evidenziato Monti. ”Dalle regioni – ha aggiunto – c’è stato un lavoro molto importante ma anche dalle istituzioni locali e del mondo produttivo”.
C’è un investimento da 750 milioni per superare il divario digitale nel decreto sviluppo. Di questi, 150 mln saranno stanziati per portare la banda larga in aree a fallimento di mercato nel centro nord e 600 mln serviranno allo sviluppo del broadband nel meridione.
Nel corso della conferenza stampa il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha detto che ”la gamma degli interventi dell’agenda digitale tocca praticamente tutti i ministeri. Dalle regioni e dalle commissioni parlamentari sono arrivati grandi contributi”.
”Vogliamo che lo strumento elettronico diventi la norma – ha sottolineato illustrando la norma sui pagamenti elettronici -. Ci siamo dati un anno per arrivare a dare un’estensione massima dei pagamenti elettronici in tutta Italia. Dovremo lavorare molto con gli intermediari finanziari per ridurre i costi”.
Il dl per lo sviluppo prevede un unico documento che racchiude tessera sanitaria e documento d’identità. “C’è la copertura necessaria per la gratuità dell’iniziativa”, ha spiegato il ministro Filippo Patroni Griffi. Inoltre, ”entro il 2015 le prescrizioni mediche sul cartaceo saranno sostituite da ricette digitali. Ogni ricetta costa un euro e quindi con questa misura saranno compiuti consistenti risparmi e sarà possibile controllare meglio le prescrizioni farmaceutiche. Sarà meglio per il controllo della spesa sanitaria”. E ancora, ”con la giustizia digitale ci sarà una notevole velocizzazione” soprattutto per quanto riguarda ”i tempi legati alla notifica in particolare della giustizia civile”.
Arriva anche l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, un centro unico di gestione dati ”per accelerare il processo di informatizzazione della Pa”. Poi la scuola. Diventa sempre più piccolo il libro che lo studente italiano metterà nello zaino. Nel dl sviluppo è infatti previsto dal prossimo anno scolastico “un libro in forma cartacea ridotto mentre studenti e professori avranno a disposizione un compendio più ampio in forma digitale su cui costruire il proprio percorso”, ha spiegato il ministro Francesco Profumo.
Quanto alle assicurazioni, stop al tacito rinnovo nelle rc auto, per cui sarà introdotto un contratto base che tutte le compagnie dovranno offrire, un’unica banca dati contro le frodi. In più il decreto ripristina il termine di 10 anni per la prescrizione delle polizze vita ‘dormienti’.
Il decreto prevede inoltre un credito d’imposta fino al 50% su Ires e Irap per la costruzione e la gestione di nuove opere che saranno giudicate ‘strategiche’ e che siano di importo superiore a 500 milioni di euro.