Fisco: in dirittura d’arrivo il “redditometro”: misurerà la fedeltà fiscale degli italiani

ROMA – Il ‘redditometro’, lo strumento fiscale che metterà al confronto i redditi dichiarati e le spese effettuate, è in dirittura di arrivo. Sarà pronto entro la fine di ottobre per entrare in vigore dall’inizio del 2013. Lo ha confermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera.
– Lo stiamo esaminando e ora dobbiamo presentarlo alle associazioni – ha riferito il direttore delle Entrate.
Confermata dunque la tabella di marcia, come anche resta confermato l’impianto. Sarà un sistema con circa cento voci significative di spesa, divise per macrocategorie applicate ad alcuni ‘tipi’ di famiglia. Il redditometro misurerà la corrispondenza tra reddito dichiarato e spese effettuate, puntando l’attenzione su alcune voci in particolare. In parole povere il meccanismo fatto di incroci dovrebbe essere in grado di misurare la fedeltà fiscale del contribuente. Ma Befera tiene a sottolineare che non ci sarà la caccia ai ricchi. Il redditometro ‘’non misura la ricchezza ma misura le spese; il confronto è tra il reddito dichiarato e le spese, non tra il reddito e la ricchezza o la ricchezza superflua’’. Tanto che lo strumento non farà differenza a seconda dei beni di consumo.
– Non ci sono parametri diversi a seconda delle voci – assicura Befera -. La barca o il cavallo, per fare un esempio, non peseranno più del camper. Non ci sono i coefficienti come nel vecchio redditometro, ciascuna spesa varrà per quello che è.
Il direttore ribadisce:
– Quando le spese sono compatibili con il reddito non ci sono problemi.
Ci saranno le auto, le barche, gli immobili, l’iscrizione ai circoli, i viaggi, le spese di istruzione, solo per fare alcuni esempi. Le macrocategorie dovrebbero andare invece dai mezzi di trasporto al tempo libero, alle spese per la casa, sempre per citarne alcune. La stessa spesa poi potrebbe tenere conto del tipo di nucleo familiare: monoreddito, monoparentale, con uno, due, nessun figlio, etc. L’Agenzia è anche al lavoro su altri fronti, primo tra tutti lo sfoltimento degli adempimenti. Anche perchè il loro numero eccessivo è tra i ‘’fattori che disincentivano’’ le imprese ad investire in Italia, come detto dallo stesso Befera.
E sempre l’Agenzia delle Entrate comunica che ora è possibile verificare lo stato di attività di una partita Iva e conoscere i dati identificativi del soggetto titolare direttamente nella sezione ‘servizi online’ del sito internet dell’Agenzia (www.agenziaentrate.it). Ciascun contribuente può verificare l’esistenza e la correttezza di tutte le partite Iva nazionali attraverso una semplice operazione. ‘’L’intento – spiegano – è quello di ridurre le frodi e facilitare le operazioni in ambito commerciale’’

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