Davoli dai connazionali del Lara: “Un incontro bello ed emozionante”

CARACAS – È rimasto pienamente soddisfatto il Console generale Giovanni Davoli della sua visita allo Stato Lara. Un lungo week-end, iniziato venerdì 9 novembre e protrattosi fino a domenica scorsa, in cui la collettività di origine italiana di Barquisimeto e Carora ha avuto la possibilità di incontrare i rappresentanti della diplomazia che li rappresenta. Una tre giorni condita da tre importanti appuntamenti. Venerdì è stato il giorno dell’inaugurazione del torneo di calcio a cinque organizzato dalla Federazione dei Giovani Italo Venezuelani. Un mini-campionato tra club italiani di tutto il Venezuela, patrocinato dal Consolato Generale, che si è concluso con la vittoria dei ragazzi del centro italo di Calabozo.
Nei due giorni succesivi ci sono state le visite di Davoli ai circoli italiani di Barquisimeto e Carora. Un’occasione per riabbracciare la comunità nostrana del Lara che solo due anni fa ha conosciuto la riattivazione del Vice Consolato Onorario locale: “una decisione che ha reso tutti contenti e soddisfatti”, ha confessato Davoli a La Voce. “A Barquisimeto erano presenti circa cento connazionali, più di cinquanta a Carora, in quella che è stata la prima visita consolare alla località”, ha rivendicato con orgoglio il Console che ha avvertito “emozione e contentezza” da parte dei connazionali, gratificati “dall’attenzione e dalla vicinanza dimostrata dalle autorità”.
Accompagnato dal membro del Cgie Nello Collevecchio, dal Vice Console Onorario di Barquisimeto Sig.ra Palmira Natale De Santandreu e dall’Agente Consolare Onorario di Barinas Giuseppe Gherardi, Davoli ha lodato l’operato della rete consolare larense ed ha discusso a lungo con la comunità accorsa agli incontri.
Recupero della cittadinanza, assistenza sanitaria, esperto antisequestri, distribuzione di medicinali, “alcuni, per fortuna pochi, casi di espropri di terreni”, sono stati i temi al centro del dibattito.
Il Console ha reso note le procedure per avanzare la richiesta di aiuti da parte di indigenti o di persone in difficoltà finanziaria o in stato di salute precario ed ha informato i presenti sulla necessità di presentarsi agli uffici consolari prima di far rientro nello Stivale nel caso si voglia riottenere la cittadinanza perduta (magari all’epoca in cui l’Italia non permetteva la doppia cittadinanza e gli emigrati scelsero di optare per il documento del paese di accoglienza).
Sul capitolo espropri Davoli ha ribadito l’importanza del tavolo aperto con l’Inti allo scopo di garantire gli indennizzi adeguati alla persona o all’ente colpito dalla confisca.
Insomma un’agenda fitta di impegni quella seguita dal Console nello Stato ‘crepuscolare’, che lui stesso non ha esitato a descrivere come “un bellissimo incontro, un’esperienza davvero emozionante, ‘una tarde muy agradable’”.

G.D.R.

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