Salviamo la nostra scuola

Motivo di vanto e di prestigio. Insomma, di orgoglio. Ieri era il fiore all’occhiello della nostra Collettività; oggi, in cambio, é solo motivo di preoccupazione. La scuola, la nostra “Agustín Codazzi”, vive uno dei suoi momenti più difficili. Forse il peggiore della sua storia. Creata tra mille illusioni da chi era fermamente convinto che una Comunità, per conservare le sue radici, deve promuovere innanzitutto la diffusione della propria lingua e della propria cultura, oggi deve affrontare i tanti problemi che per troppi anni sono stati sottovalutati, trascurati e procrastinati.

Si suppone e si spera che, di fronte alle difficoltà, prevarrà il buon senso. Nel nostro caso, che, chiusa in cantina ogni differenza,  ci si possa ritrovare uniti nei propositi e negli obiettivi. In altre parole, che si possa creare un clima tale di armonia da permettere la serena ricerca di una soluzione. Una soluzione – vale la pena sottolinearlo – che vada oltre la frontiera della provvisorietà per trasformarsi in una strategia permanente nel tempo. Oramai, formule transitorie non sono più accettabili; così come sono improponibili provvedimenti radicali – leggasi, dall’imposizione di rette mensili impagabili alla chiusura definitiva dell’ala venezolana della nostra “Codazzi”.

Purtroppo, in questo momento tra genitori e Giunta Direttiva dell’Associazione Civile è guerra aperta. E lo è anche tra genitori, divisi in ‘falchi’ e ‘colombe’. La diatriba ha raggiunto livelli di insofferenza che appena qualche anno fa sarebbero stati inimmaginabili. Le incomprensioni, alimentate dalla carenza di dialogo tra le parti, ha reso assai più difficile e complessa la paziente opera di mediazione del Console Generale d’Italia, Giovanni Davoli, a tutti gli effetti il nostro “Provveditore agli Studi”.

Domani mattina, promossa dal Console Generale Giovanni Davoli ci sarà, presso la scuola “Agustín Codazzi”, una riunione pubblica informativa. E’ un appuntamento importante. Un appuntamento al quale chiunque abbia a cuore il futuro della nostra scuola non dovrebbe mancare. Non dovrebbero disertarlo i genitori, gli insegnanti e l’intera Giunta Direttiva dell’Associazione Civile, diretti interessati; ma neanche i rappresentati di tutte le nostre istituzioni più rappresentative e gli esponenti del Comites e del Cgie, troppe volte assenti dalle problematiche della Collettività.

Domani sarà l’occasione per essere realmente propositivi; per ascoltare senza pregiudizi. Se veramente si ha a cuore la nostra scuola si deve avere il coraggio di lasciare fuori dalle mura dell’istituto scolastico tutto quanto è motivo di contrasto per fare spazio solo a ciò che ci accomuna. Insomma, dobbiamo fare tutti un passo avanti. L’alternativa è una soluzione corale e permanente. Tutti la conosciamo, tutti dovremo assumerne la responsabilità.

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