Beckham dice addio al Galaxy ora dubbi sul futuro

NEW YORK – Non è ancora chiaro se si tratta dell’addio al calcio giocato. Per adesso, di sicuro, è solamente un addio al Los Angeles Galaxy, dove ha giocato negli ultimi sei anni portando il soccer – come lo chiamano in America – a livelli di popolarità mai conosciuti. A dare l’annuncio è stato lo stesso David Beckham: a 37 anni ha deciso che la finale della Mls Cup con la Houston Dynamo, in programma il primo dicembre, sarà la sua ultima partita con la squadra che ha trascinato a ben tre trionfi nella Major League Soccer. Un annuncio dato sul sito del club californiano, con una dichiarazione dalla quale poco trapela sul suo futuro, se non una generica volontà di proseguire il suo impegno nel calcio Usa.
“Ho passato un periodo incredibile al Los Angeles Galaxy”, afferma l’ex capitano della nazionale inglese che poi, parlando dell’ultimo match che lo attende a dicembre, aggiunge: “Ho voluto provare un’ultima sfida prima della fine della mia carriera da giocatore”.
Le sue parole sembrano proprio quelle di un addio al rettangolo di gioco, anche se sui media americani si parla delle molte offerte che il campione britannico ha continuanto a ricevere nelle ultime settimane e che starebbe ancora vagliando. Come quelle di andare a giocare in Australia, dove quest’anno è approdato Alessandro Del Piero. La verità sul suo futuro forse si saprà nella conferenza stampa che Beckham terrà nelle prossime ore.
Beckham aveva prolungato per due anni il suo contratto con il Los Angeles Galaxy nel gennaio scorso, alla scadenza dell’accordo quinquennale da 32,5 milioni di dollari firmato nel 2007.
“Per noi è stato un onore e un privilegio averlo tra noi”, affermano i vertici del club, sottolineando come “David non solo ha portato il nostro franchising su un altro livello, ma ha portato il nostro sport a un altro livello”. Del resto sono i numeri a dire quanto sia cresciuto il calcio in America negli ultimi anni. Da quando Beckham è arrivato negli States, nel 2007, ben sette squadre sono approdate nella Major League Soccer (Montreal, Portland, Vancouver, Philadelphia, Seattle, San José e Toronto). E sono ormai 15 squadre su 19 quelle che giocano in uno stadio di calcio vero, e non prestato da altri sport: cinque anni fa erano solo 5. L’affluenza negli stadi è poi arrivata a livelli senza precedenti, su una media di quasi 19.000 spettatori a partita.

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