Monti: “Evitato il disastro totale ed ora tornano gli investitori”

DUBAI – ‘’Siamo riusciti a evitare il disastro totale. Spegnere l’incendio di casa era la priorità, anche perchè non potevamo accendere un altro focolaio in Europa’’. Mario Monti sceglie Dubai – davanti a investitori e politici del Golfo – per tornare a sottolineare come la strada scelta dal suo governo, fatta di risanamento e riforme, sia stata vincente. Come dimostrano anche le attese dell’Ocse che – annuncia il Professore – valutano il suo operato in 4 punti di pil nei prossimi 10 anni. E gli investitori che stanno tornando.
Di fronte ad una platea interessatissima a conoscere come l’Italia sia cambiata e come il processo politico e i cittadini abbiano digerito la cura, Monti parla di partiti politici – i tre maggiori che sostengono la sua maggioranza – che hanno fatto un passo indietro ‘’benevolo’’ per appoggiare in Parlamento anche le riforme impopolari. E di italiani che hanno ‘’compreso’’ e non ‘’hanno reagito come è accaduto purtroppo in altri paesi come Grecia, Spagna e Portogallo’’.

Grazie ad un’azione di governo che sembra riuscita a scongiurare la temuta spirale viziosa austerity-recessione. Come dimostrerebbero i dati sul Pil, che nel terzo trimestre hanno evidenziato un calo inferiore alla previsioni. Lasciando quindi intravedere uno scenario di stabilizzazione dell’economia in vista di un’attesa e auspicata ripresa per il 2013. Monti parla dell’Italia, delle azioni condotte per farla tornare attrattiva agli occhi degli investitori di lungo periodo. Ma non dimentica l’Europa e porta anche nel Golfo un messaggio di rassicurazione.
– L’eurozona sta superando la sua crisi – dice, e aggiunge:
– Le finanze pubbliche italiane sono sane. Lo stesso si può dire per la zona euro nel suo insieme, a differenza di quanto si verifica nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Giappone. Negli ultimi 12 mesi – torna a dire – il mio governo ha compiuto una serie di passi: il pacchetto di riforme ha significativamente modernizzato la Pa, ha rafforzato la cornice legale, incrementato la competizione e reso il lavoro e l’economia più flessibile e dinamica.
E mentre riparte per Roma auspicando il raggiungimento di un accordo tra le parti sociali – nell’incontro in vista questa sera a Palazzo Chigi proprio su lavoro e produttività – torna a spiegare che l’Italia non ha chiesto aiuti all’Ue.
– Abbiamo deciso di non farlo per una serie di ragioni, ma soprattutto perché crediamo che ce la possiamo fare da soli – dice agli investitori arabi. Lanciando il suo messaggio, quello per cui è venuto in Kuwait-Oman-Qatar-Emirati:
– Prendeteci in considerazione. Non fermatevi al fatto che l’Italia, come altri paesi dell’eurozona, è stata al centro dell’attenzione negli ultimi anni delle notizie sulle turbolenze dell’area euro.
Un messaggio che sembra, al momento, essere passato. Da Kuwait City a Doha (dove il Prof ha portato a casa, tra l’altro, una importante Jv tra Fsi e il fondo qatarino QH per il ‘Made in Italy), passando per gli Emirati, la voglia di ‘Italia’ sembra esserci. Come dimostrano anche gli accordi, i protocolli, le intese ma sopratutto le promesse per il futuro di relazioni e cooperazione sempre più attiva, che Monti mette in valigia.

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