Nasce movimento civico contro il governo

CITTÀ DEL MESSICO – “Libertà”, “Basta repressione”, ma anche “Messico senza Pri”, “Torna il Pri, torna la violenza”: sono di questo tenore gli slogan riecheggiati nelle ultime ore nella piazza dello Zócalo a Città del Messico dove migliaia di persone sono tornate a manifestare dopo le proteste organizzate per l’investitura, sabato, del nuovo presidente, Enrique Peña Nieto. La gente scesa in piazza, guidata, tra gli altri, dai leader del movimento politico universitario YoSoy132, ha chiesto l’immediato rilascio di 106 dimostranti arrestati dopo la mobilitazione del fine-settimana, tra cui diversi minori di 18 anni.
I fermi, secondo il capo del governo del Distretto Federale, Marcelo Ebrad, sarebbero dovuti all’appartenenza di alcuni dei manifestanti a “gruppi anarchici” accusati di aver circondato il palazzo del Congresso e aggredito i poliziotti che formavano un cordone di sicurezza attorno all’edificio; tutti, in ogni caso, sono stati accusati di reati contro l’ordine pubblico che comportano fra i 5 e i 30 anni di detenzione.
Pesanti critiche sono risuonate contestualmente contro il Partido Revolucionario Institucional (Pri), il dinosauro della politica messicana – al governo per 71 anni consecutivi fino al 2000 – che dopo 12 anni all’opposizione, è tornato al potere con Peña Nieto, vincitore del voto del 1° luglio; tutta la campagna elettorale era stata caratterizzata dalla ferma opposizione di YoSoy132 e altri movimenti civici al ritorno del Pri alla guida del paese.
La manifestazione è stata tra l’altro l’occasione per la nascita di un nuovo movimento della società civile, la Lega 1° dicembre, a cui hanno dato vita la Lega messicana di difesa dei diritti umani, l’Associazione degli avvocati democratici, il Movimento per la pace con giustizia e dignità, la Coalizione degli avvocati zapatisti.

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