Juve, Agnelli: “2012 perfetto .Mondo del calcio da riformare”

ROMA  – Una squadra ricostruita, un’annata magica e ora l’asticella si alza: l’obiettivo è la Champions. Andrea Agnelli fa il bilancio della sua Juventus, che ha chiuso il 2012 da campione d’inverno.

– E’ tornata la consapevolezza di quello che siamo da oltre un secolo – dice il patron bianconero in un’intervista a Repubblica – E’ un magnifico destino: vincere. Abbiamo giocato per quattro mesi senza allenatore ed è sembrato normale. Ci provino gli altri. Se vinci pesi e se pesi conti. Oggi abbiamo una società forte e una squadra forte. Senza risultati la parola potere è astratt.

E del cammino fatto alla guida della Juve parla anche sulle pagine della Gazzetta:

– Quando l’ho presa era una società apatica: ora punta alla Champions. Io voglio vincere sempre.

Agnelli parla anche della contesa in Lega:

– Va riconosciuta la validità della candidatura di Abodi, trasversale perché è stato appoggiato da club grandi e piccoli: va portata avanti. Beretta? Mi aspetterei che fosse lui a fare un passo indietro. Restare lì, approfittando dello sfinimento delle parti non rappresenta il bene della Lega.

Ma se il 2012 “é stato perfetto” per la Juve, Agnelli è convinto che il “calcio va rifatto”. La priorità è per gli stadi:

– Senza pubblico il prodotto non ha senso, senza il teatro lo spettacolo muore.

E poi c’é da riformare tutto:

– Va riscritto il quadro normativo attraverso un testo unico dello sport: si cambi la legge sul professionismo, si faciliti l’impiantistica e si tutelino i marchi. Questo lo deve fare un soggetto politico.

Nuovo presidente del Coni?

– Mi auguro che chiunque sieda su quella poltrona diventi un leader di cambiamento.

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