Casini e Bersani, scontro a distanza

ROMA  – Scontro a distanza fra Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. Il leader del Pd in particolare ha criticato il commissario per la spending review Enrico Bondi.

– Ho molta stima e rispetto per lui – ha detto Bersani – ma sta facendo un altro mestiere, non può farne un altro.

Immediata la replica di Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc:

– Quando Piero Grasso, procuratore nazionale Antimafia, si candida con il Pd risponde a ‘un imperativo morale’ Quando Enrico Bondi accetta di contribuire a un lavoro di accertamento sulla trasparenza delle candidature commette ‘un vulnus istituzionale’. No, caro Pier Luigi, questa doppia morale non mi convince e mi induce a più amare riflessioni: il Pd non vuole un’area centrista competitiva e scomoda perché preferisce il vecchio ed eterno scontro con Berlusconi, diventato avversario di comodo. In realtà le parole di Bersani confermano che siamo sulla strada giusta – aggiunge Casini -. Le persone e le situazioni non possono essere valutate diversamente, secondo le convenienze politiche.

– Casini perde luciditá: é privo di senso il paragone tra un magistrato come Piero Grasso, che lascia la toga per candidarsi mettendo a disposizione del Paese la sua esperienza e Enrico Bondi, un rappresentante dello Stato in funzione, chiamato a compiti di bassa cucina nella scelta di nominati nelle liste – Lo dice il responsabile organizzazione del Pd, Nico Stumpo, a proposito di quanto detto dal leader centrista sulla ‘doppia morale’ di Bersani su Grasso e Bondi. – Dalla spending review a beneficio della collettivitá – aggiunge – é passato alla review per una parte

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