Lite a sinistra Camusso-Bersani. Monti” Detassare i giovani”

ROMA  – Imu, patrimoniale e redditometro: è guerra fredda sulle tasse tra le forze in campagna elettorale: nessuno vuole dare l’impressione di mettere le ‘mani in tasca agli italiani’. Con Berlusconi al governo, attacca il segretario del Pd Bersani, ”la pressione fiscale è aumentata di 4 punti”; ”falso” gli replica il pidiellino Renato Brunetta, secondo il quale ”è il suo futuro socio Monti a farla aumentare, oltre 2 punti in 12 mesi, quasi 3 se si considera l’eredità che ci ha lasciato per il 2013”.

Ma lo scontro riguarda anche la sinistra, che appare divisa tra un Bersani che non vuole indossare i panni del novello Robespierre, cercando quindi di allontanare da sé la prospettiva dell’arrivo di nuovo regime del ‘Terrore’ fiscale, e una Camusso che chiede chiaro e tondo l’introduzione di una vera patrimoniale.

– Non ci raccontino che l’Imu c’è già, o altro c’è già… – avverte la leader della Cgil pensando evidentemente al segretario del Pd. Diversamente da Bersani, la Camusso ritiene infatti che la tassazione sulla casa non basti.

– Noi – sostiene – pensiamo che l’Imu rappresenta la tassa di proprietà sulle case, che sia una quota della tassazione dei patrimoni, ma non sufficiente a ricostruire un punto di equilibrio sulla progressività fiscale e sulla giustizia fiscale.

Da destra a sinistra è tutta una una ridda di accuse reciproche, con Tremonti che tramuta Monti in un Pinocchio che mente sul redditometro, Maroni che reclama uno shock fiscale per far ripartire l’economia e Grillo che lamenta la mannaia fiscale sulle famiglie per salvare gli evasori. E Monti che promette regimi fiscali agevolati per assunzioni e nuove imprese di giovani.

Che l’odiato fisco sarebbe stato l’arena di battaglia dell’attuale campagna elettorale s’era capito già quando, tra un passo indietro ed uno avanti, Silvio Berlusconi in autunno aveva preannunciato che se fosse andato al governo lui, l’Imu avrebbe cancellata. Una dichiarazione di intenti commentata con risatine e ghigni dai suoi avversari che però, di lì a poche settimane, si ritrovano a ragionare di come alleggerire il carico della tassazione sulla casa. Con Monti che continua a ripetere che l’odiata Ici-Imu è stato il Cavaliere a ripristinarla tra ”una giravolta” e l’altra e che le condizioni della finanza pubblica non sono ancora tali da poterla stracciare.

La via percorribile è quella delle correzioni, suggeriscono i centristi, che guardano alle modifiche introdotte per i nuclei familiari. Ma l’uovo di Colombo è Bersani a trovarlo, indicando la strada della sovrapposizione tra Imu e patrimoniale: nulla di nuovo, in questo, se non che da qualche giorno il leader democrat precisa meglio la sua proposta. Siccome l’Imu, di per sè, è una patrimoniale, allora la si può rendere più equa e progressiva: alzando la detrazione ”per i più deboli” con una soglia di esenzione a circa 500 euro e ”caricando” l’ imposta sui detentori di grandi patrimoni immobiliari, quelli dal valore catastale tra gli 1,3 e 1,5 milioni di euro. Il compromesso piace a Vendola, assicura Bersani che promette: mai più condoni e avvio di una ”Maastricht della fedeltà fiscale”.

C’e’ poi il redditometro. Berlusconi l’ha disconosciuto, Alfano ne chiede il ritiro.

– ‘Il nuovo governo, munito di sovranità – assicura –  farà la sua scelta.

Bersani non ne riconosce ”un’efficacia risolutiva”. Grillo un po’ ironizza, (”è figlio di padre ignoto”) e un po’ lo silura.

– In un Paese incapace di fare pagare le tasse agli evasori è iniziata l’era del Terrore Fiscale per le famiglie.

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