Caso Maugeri, pm accusano Formigoni

MILANO – La Procura di Milano ha chiuso le indagini sulla fondazione Maugeri nei confronti di 17 persone fra cui il governatore uscente della Lombardia, Roberto Formigoni. Secondo la Procura di Milano, Formigoni è tra i promotori dell’associazione per delinquere contestata nella chiusura delle indagini sul caso Maugeri assieme tra gli altri al faccendiere Pierangelo Daccò e al dirigente Nicola Maria Sanese. Per i pm, dal ’97 c’era un’ organizzazione stabile per favorire la Fondazione Maugeri.

Formigoni, per la Procura di Milano, non ha restituito alcun importo di denaro, secondo l’analisi dei suoi conti correnti, e invece avrebbe ricevuto 8 milioni di utilità in viaggi, uso di barche altro.

La procura ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini in vista della richiesta di rinvio a giudizio per 17 persone tra cui, oltre a Formigoni, il faccendiere Pierangelo Daccò, l’ex assessore alla Sanità della Lombardia Antonio Simone, gli ex vertici della fondazione Maugeri, Nicola Maria Sanese dirigente del Pirellone, il direttore generale dell’assessorato alla Sanità Carlo Lucchina e Alberto Perego, memores domini e amico di lunga data del presidente Formigoni.

Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, frode fiscale, riciclaggio e interposizione fittizia. La vicenda riguarda il caso con al centro la fondazione Maugeri e una distrazione milionaria dalle sue casse avvenuta tra il 1997 e il 2011. Per la vicenda Daccò, Simone e altre cinque persone furono destinatarie di una ordinanza di custodia cautelare.

“La tempistica della Procura è come sempre molto efficiente: che cosa non si fa per cercare di coprire lo scandalo Mps che rischia di travolgere la sinistra? Così in 24 ore si incriminano Scaroni e Orsi, si condanna Pollari, si continua a distruggere l’Ilva, si depositano gli atti per Formigoni”, scrive il governatore della Lombardia che ha anche aggiunto ironico: “Pensavo mi accusassero anche di omicidio e di strage e quindi posso dichiararmi soddisfatto”

“Rilevo – aggiunge Formigoni – che dopo un anno e mezzo potrò finalmente conoscere gli atti con i quali si pensa di potermi accusare. Ma nelle carte che sono state depositate non emerge nulla di nuovo che già il mondo non conoscesse”.

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