Caos tangenti in Lombardia, Pisapia con il candidato Pd

MILANO  – Continuano a essere gli scandali e le inchieste giudiziarie coi loro risvolti politici a dominare quel che resta del dibattito fra schieramenti, nella campagna elettorale per le regionali in Lombardia. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ieri, si è calato pienamente nella campagna a sostegno del candidato governatore di centrosinistra, Umberto Ambrosoli, attaccando proprio su questo punto.

– Non si può e non si deve lasciare la Lombardia in mano alla stessa classe dirigente che ha condotto la Regione nel fango – ha detto in un’intervista a Repubblica parlando del centrodestra. Quindi, accompagnando Ambrosoli nella sua tappa di Monza, ha chiamato in causa la Lega e il suo candidato Roberto Maroni che a suo avviso adesso ”non può parlare di cambiamento e chiamarsi fuori da una situazione dove la Lega è stata corresponsabile”.

Sullo sfondo la parola corruzione, le voci sull’affaire Finmeccanica e soprattutto il caso Formigoni, il governatore uscente accusato di aver approfittato del suo potere in materia di sanità. Su questo è stato duro Ambrosoli, che ha affermato che il Carroccio ”ha partecipato per 20 anni alla pratica della spartizione nella sanità” e che adesso Maroni ”non riuscirà a fermare il nuovo, copiandoci”.

Con Pisapia, Ambrosoli immagina il bis della svolta del 2011, che portò alla vittoria a Milano, in modo che (parole del sindaco) ”l’arcobaleno possa apparire anche sulla Regione”. Tutta questa attenzione spinge Maroni a dirsi lusingato, leggendola infatti come il segno di un costante vantaggio sugli avversari diretti.

– Tutti contro di me perchè non vogliono che io vinca – ha detto il leader leghista, che con Pdl e Fratelli d’Italia ha lanciato il suo programma per la sicurezza proprio contro il ”modello Pisapia” che avrebbe fatto aumentare i reati -. Ambrosoli – ha aggiunto – è ossessionato da un tale che si chiama Roberto Maroni: mi segue come un’ombra, forse ho una microspia addosso: ogni volta che dico qualcosa, un minuto dopo commenta che sbaglio.

Quanto ai guai dell’alleato Formigoni, Maroni ha replicato che occorre lasciar lavorare la magistratura, ma ha garantito l’impegno che nella sanità lombarda le nomine saranno fatte in base al merito:

– Mi farò affiancare da società che fanno il reclutamento dei dirigenti.

Resta da capire se e quanto le inchieste giudiziarie (e l’eco mediatica) influiranno sul voto, come sostiene il centrosinistra.

– Nessuna preoccupazione – ha risposto Maroni.

Silvana Carcano, candidata presidente della Lombardia per il Movimento 5 Stelle, ritiene che invece la disillusione sposterà voti e la favorirà:

– In questo periodo – ha sostenuto – forse potevamo stare anche seduti a fare niente, visto tutto quello che fanno gli altri politici…

Comportamento da ”avvoltoio”, le ha mandato a dire il candidato montiano Gabriele Albertini, secondo il quale ”la Carcano dimostra la sua inconsistenza politica attraverso queste dichiarazioni”.

 

 

 

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