Come votano i militari in missione

ROMA\ aise\ – I militari italiani, temporaneamente all’estero impegnati nello svolgimento delle missioni internazionali, come i nostri connazionali all’estero stanno già votando per corrispondenza in occasione delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.

Con una nota, il Ministero della Difesa ricorda che “il Decreto legge n. 223 del 18 dicembre 2012 e modificato dalla legge di conversione n.232 del 31 dicembre 2012 prevede all’articolo 2, in occasione delle elezioni dei membri del Parlamento, l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza dei cittadini temporaneamente all’estero per motivi di servizio o missioni internazionali”.

Quanto alla documentazione richiesta, gli appartenenti alle Forze Armate impiegati all’estero per motivi di servizio hanno fatto pervenire l’apposita dichiarazione recante tutti i propri dati utili ai fini elettorali ai Comandi di propria appartenenza.

Gran parte del personale delle Forze Armate impegnato all’estero è accompagnato dalle famiglie: a tal proposito la nota informa che lo stesso diritto vale anche per loro.

L’unica vera differenza nelle modalità di voto tra i militari in missione e gli italiani stabilmente residenti all’estero, precisa la Difesa, è rappresentata dal tramite militare che, in questo caso, viene offerto per il recapito del kit di voto dall’autorità diplomatica all’elettore. Il militare, una volta espletate le formalità elettorali, restituirà il medesimo in forma anonima agli Uffici consiliari entro non oltre le ore 16.00 del 21 febbraio.

I comandanti dei reparti militari e di polizia impegnati nello svolgimento delle missioni internazionali adotteranno ogni utile iniziativa al fine di garantire il rispetto dei principi costituzionali della personalità e della segretezza del voto.

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