Barça-Milan, il clasico europeo

ROMA – Barcellona-Milan, ovvero un ‘clasico’ del calcio europeo. Il ritorno degli ottavi di Champions in programma al Camp Nou è il diciassettesimo capitolo di una storia infinita, iniziata nel 1959, ottavi di Coppa Campioni (0-2 a Milano per i catalani, che poi dilagarono 5-1 in casa).

In campo ci saranno 11 Coppe dei Campioni – solo per citare il trofeo più prestigioso – sette per i rossoneri, quattro per gli azulgrana. La tradizione contro l’egemonia. Milan e Barcellona sono i club che più di ogni altro nell’ultimo ventennio hanno affascinato gli appassionati di calcio. Il Barcellona è avanti sei vittorie a cinque ed ha segnato 22 reti contro le 21 del Milan. Ma quest’ultimo ha fatto sua la sfida più prestigiosa, la finale di Champions del 1994 ad Atene, Capello contro Cruijff, e fu un perentorio 4-0.

La strada per la finale di Wembley è ancora lunga, ma chi emergerà vincitore stasera potrà dire di aver superato un ostacolo altissimo.

Il 2-0 con cui il Milan ha chiuso i primi 90 minuti rende il secondo atto ancora più emozionante ed incerto. Solo quattro volte nella storia della Champions si è qualificata la squadra che aveva perso l’andata con due o più reti di differenza. Eppure alla ‘remuntada’ gli spagnoli ci credono, loro che di questa parola hanno fatto un totem da adorare nei momenti di difficoltà. E quello di oggi lo è, perché dietro l’angolo oltre all’eliminazione c’é la fine di uno dei cicli più vincenti della storia del calcio. Per dare la carica ai compagni, il capitano Carles Puyol ha scelto addirittura una colonna sonora. Il titolo del brano è ‘Tornarem’ – torneremo – della band catalana pop rock Lax’n’Busto. Il ritornello recita “torneremo grandi e supereremo questa tempesta”. Ma non tutti i tifosi sono convinti che il tormentone porti bene. Tre anni fa, in semifinale contro l’Inter di José Mourinho, la ‘remuntada’ del 3-1 subito al Meazza rimase incompiuta. Lo sforzo del Barca produsse solo l’1-0 ed in finale andarono i nerazzurri, a prendersi la Coppa contro il Bayern Monaco.

D’altra parte, il Barcellona tra le mura amiche sa di poter contare su 100.000 tifosi. Non per caso è imbattuto nelle coppe europee da oltre tre anni. La scorsa stagione eliminò il Milan nei quarti (3-1, dopo lo 0-0 dell’andata).
“Sì, è una sfida infinita. E per noi capita nel momento migliore sotto il profilo psico-fisico” sottolinea Adriano Galliani. L’augurio è che lo spauracchio Lionel Messi per una sera marchi visita: “Ogni volta che vedo i risultati del Barcellona dico tra me e me: strano, ha segnato Messi… E’ un mostro di continuità. Speriamo che il martedì (oggi per chi legge ndr) sia il giorno di riposo dei centravanti”.

Nella Liga l’argentino va a segno da 17 turni consecutivi, ma nelle Coppe contro le italiane non ha grandi numeri: nove partite e tre gol, tutti su rigore. E tutti al Milan.

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