Pd non esclude l’arresto del Cav

ROMA  – Il Pd, spiega Maurizio Migliavacca, sarebbe pronto a votare per l’arresto di Silvio Berlusconi se gli atti sulle accuse di corruzione per la vicenda De Gregorio fossero fondati. E il Cavaliere, che aveva apprezzato il tentativo di Giorgio Napolitano di abbassare i toni per evitare tensioni (anche se Beppe Grillo ha parlato di atto eversivo del Colle) ha avuto la conferma di quanto sospettava l’altro giorno. Quello che accaduto ieri per l’ex premier, anche se la procura di Napoli ha smentito richieste di arresto, sarebbe la riprova di un complotto ‘politico-giudiziario’ in atto per eliminarlo: vogliono un ‘Craxi2′, dice.

A rendere più pesante il clima in casa Pdl c’è anche la decisione dei giudici di Milano di fissare 4 udienze di seguito per il processo Ruby per arrivare alla sentenza di primo grado il 25 marzo. Che l’ex capo del governo resti sul piede di guerra contro quella ”parte della magistratura” che vuole metterlo in un angolo lo dimostra la decisione di diffondere, nonostante la presa di posizione del Colle, l’anticipazione dell’intervista rilasciata a Panorama, settimanale del gruppo Mondadori.

Berlusconi non usa giri di parole per accusare i magistrati di volergli far fare la fine di Bettino Craxi essendo animati da ”un pregiudizio politico” che li porta a compiere ”azioni non più tollerabili”. Il Cavaliere però promette battaglia-

”Ho un serio problema agli occhi – dice – ma no desisto. A Milano non avrò giustizia dovrò attendere la Cassazione”.

La strategia dettata ai big del partito non cambia: E’ chiaro che il Pd non ha nessuna intenzione di dialogare con noi – è il ragionamento – dobbiamo essere pronti a tutto. Le parole del coordinatore della segretaria del Pd così come la presa di posizione dei grillini sull’ineleggibilità dell’ex premier suonano al Pdl come un avviso diretto non solo al Cavaliere ma anche allo stesso Napolitano.

La nota del presidente della Repubblica infatti – si vocifera in ambienti parlamentari dei democratici – ha suscitato più di qualche malumore a largo del Nazareno. Ed il fatto che a dichiarare l’ipotesi di un possibile voto a favore dell’arresto di Berlusconi sia il fedelissimo di Bersani è una aggravante per i big pidiellini. L’avviso di Migliavacca e la decisione dei giudici di Milano di fissare 4 udienze di seguito per il processo Ruby hanno scatenato l’ira del Pdl.

Per Angelino Alfano le parole dei dirigenti del Pd sono ”sconcertanti ed inquietanti”. Il segretario pidiellino è convinto che il disegno di Pd e Anm sia quello di ”arrestare il presidente Berlusconi”, ma avverte ”Il Pdl ha ben chiaro questo progetto ed è determinato a reagire con tutte le forze contro questo disegno di inaudita gravita”’. A difendere l’operato dei magistrati ci pensa il vice presidente del Csm Michele Vietti che rispettando l’appello del Colle ad abbassare i toni decide di non commentare la manifestazione del Pdl davanti al tribunale di Milano.

– Le vicende accadute sono gravi – si limita ad osservare – ma per senso di responsabilità il Csm evita commenti.

Vietti però chiede ”rispetto per la dignità delle toghe come per la politica”. Più duro l’affondo dei consiglieri togati e dei membri laici del Pd, che in una nota congiunta, difendono i giudici di Milano e denunciano ”il rischio dell’indipendenza della magistratura”.

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