Neruda, aveva cancro alla prostata

SANTIAGO. – I primi esami compiuti in Cile sui resti di Pablo Neruda confermano che il premio Nobel per la letteratura aveva un cancro alla prostata con metastasi quando morì. La salma del poeta, morto due settimane dopo il golpe del generale Pinochet, è stata riesumata in seguito alle dichiarazioni del suo ex autista, Manuel Araya, secondo il quale Neruda fu avvelenato da agenti della polizia segreta di Pinochet. L’ipotesi non viene ancora esclusa ma al momento sembra che la morte sia avvenuta per cause naturali. Esponenti del Partito comunista cileno considerano tuttavia insufficienti le analisi effettuate in Cile e attendono i risultati dei test tossicologici che saranno eseguiti in un laboratorio specializzato negli Stati Uniti. I resti del grande poeta cileno sono stati riesumati l’8 aprile scorso dalla tomba di Isla Negra, dove sorge la casa-museo del poeta, affacciata sull’oceano Pacifico. Secondo Araya gli agenti del regime avrebbero ucciso Neruda, militante comunista, per evitare che si trasformasse in un simbolo dell’opposizione alla dittatura militare.

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