Letta ai ministri: “Convergenze preventive”

ROMA – Senza scomodare Aldo Moro e le sue convergenze parallele, nel vertice a Palazzo Chigi il premier Enrico Letta ha spronato ministri e capigruppo della sua maggioranza ad inaugurare l’utile metodo delle ”convergenze preventive” (copyright Rino Pisicchio, presidente del gruppo misto a Montecitorio), con l’obiettivo di gettare le basi nei primi 100 giorni di lavoro su tre questioni cardine: casa, lavoro e riforme.

Alla vigilia del conclave di due giorni all’abbazia di Spineto Enrico Letta, – nel vertice durato oltre tre ore con il vicepremier Alfano, i ministri Saccomanni, Franceschini, Moavero e Giovannini – ha invitato i capigruppo di Camera e Senato ad assumere il ruolo di ”sentinelle”, vigilando sui possibili punti di frizione nella maggioranza e lavorando, con incontri periodici, a ”sminare le tensioni”. Prima che insorgano incidenti.

In una maggioranza articolata e composta da forze politiche che fino a ieri si sono contrastate, ha spiegato il premier, il dialogo è indispensabile. Colpito dal clima positivo della riunione, Letta non avrebbe nascosto di essere consapevole della difficoltà del passaggio, insistendo molto sulla corretta impostazione del lavoro. Per questo il premier avrebbe chiesto a ciascun ministro di presentare un ‘dossier’ per il proprio dicastero, con riflettori accesi nei primi 100 giorni di governo su tre priorità: casa, lavoro e riforme. La prima: pensando per il dopo al riordino complessivo del sistema fiscale che grava sulla casa, Letta ha sostanzialmente confermato che un decreto sospenderà a giorni il pagamento della rata di giugno dell’Imu. Ma la questione casa non è solo Imu: per il premier occorre lavorare su altre tariffe e imposte che gravano sulle abitazioni, sugli incentivi per ristrutturazioni e risparmio energetico, e politiche attive per anziani, giovani e meno abbienti.

Seconda priorità è quella del lavoro, soprattutto giovanile. Una emergenza da affrontare nel quadro di un ”percorso europeo”, mettendo in campo una strategia nazionale che aiuti a gestire e non subire i passaggi europei. Il ministro del lavoro Enrico Giovannini, insieme ai capigruppo di maggioranza, nei prossimi giorni lavorerà perciò ad un pacchetto di misure organiche con le proposte di Pd, Pdl e Scelta Civica.

Infine le riforme istituzionali. Letta ha chiesto di individuare ”punti di ritorno”, in particolare sul tema della riforma elettorale. Non si è parlato dello strumento più utile a realizzare le riforme (Convenzione o centralità delle commissioni parlamentari) ma si è fatto un quadro di tempi e modalità di lavoro.

– Quando il governo parlerà dirà cose molto precise in merito – anticipa il ministro delle Riforme gaetano Quagliariello -. A Spineto, questo sarà uno degli argomenti della discussione.

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