Cameron da Obama: “Assad usa armi chimiche: prove gravi”

NEW YORK. – ”Le prove che il governo siriano ha usato armi chimiche ci sono e sono gravi”. David Cameron è volato ieri a Washington da Barack Obama con questa convinzione, supportata dai documenti della sua intelligence. Per mettere fine all’atroce guerra in Siria, il premier britannico vede ora ”un’urgente finestra di opportunità”, mentre il presidente Usa è apparso molto più cauto sulla ‘linea rossa’: ”Continuiamo a lavorare per stabilire i fatti attorno all’uso di armi chimiche, e questi fatti ci aiuteranno a decidere i prossimi passi da intraprendere”. La mattanza in Siria – che secondo fonti dell’opposizione siriana ha ormai superato le 80 mila vittime – è stata in testa all’agenda del colloquio di oltre un’ora che Obama e Cameron hanno avuto alla Casa Bianca. ”Insieme continueremo i nostri sforzi per aumentare la pressione sul regime” di Bashar al Assad, ha assicurato Obama in conferenza stampa, tornando a spronare la Russia: ”Contribuire a risolvere questo problema” è nel suo interesse, ma anche nei suoi doveri di ”leader sulla scena internazionale”. A sua volta, Cameron ha affermato di non aver ancora deciso in merito alla fornitura di armi ai ribelli, ma ha annunciato che Londra aumenterà certamente la sua assistenza all’opposizione, anche per arginare l’espansione di gruppi estremisti. L’allarme per l’estremismo è particolarmente alto dopo che su alcuni siti tunisini è stato postato un video in cui si vede un uomo definito un jihadista del fronte al Nusra filo-al Qaida che strappa con un coltello il cuore dal cadavere di un giovane, che indossa una divisa militare simile a quella dell’esercito siriano, e ne mangia a morsi dei pezzi. Non è possibile verificare in modo indipendente la veridicità dei contenuti del video, ma certo l’orrore è garantito. Allo stesso tempo, l’allarme per la già esplosiva atmosfera con la vicina Turchia ha avuto una nuova impennata, quando un caccia F-16 turco è precipitato nel nella provincia di Osmaniye, a circa 50 km dal confine siriano. Solo in un secondo momento fonti militari turche hanno reso noto che con ogni probabilità si è trattato di un incidente. Sul campo, intanto, le forze siriane fedeli al regime proseguono con il sostegno degli Hezbollah libanesi l’offensiva contro i ribelli asserragliati a Qusayr, cittadina nella regione centrale di Homs, non lontano dal confine col Libano. In quest’atmosfera, Cameron ha espresso soddisfazione per l’accordo tra Usa e Russia per rilanciare il processo di Ginevra. Ma accanto a lui, Obama ha ricordato che ”non è un segreto che tra la Russia e il Paesi occidentali del G8 resti una persistente diffidenza”. Forse anche per questo, la conferenza sulla Siria annunciata la settimana scorsa dal segretario di Stato Usa John Kerry da Mosca per fine maggio potrebbe essere ritardata. ”Potrebbe slittare ai primi di giugno. Ancora non abbiamo una data esatta”, ha detto una portavoce del Dipartimento di Stato.

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