Visconti vince a Vicenza, Nibali mantiene la maglia rosa

VICENZA – Viaggio all’inferno e ritorno. Giovanni Visconti, dopo avere sconfitto il proprio malessere ed essersi ritrovato da solo in fuga sul Galibier, ormai, ci ha preso gusto.

Il palermitano che vive in Toscana ha anticipato i tempi, scattando a meno di 20 chilometri dal traguardo di via Roma, a Vicenza, e andando all’inseguimento di Danilo Di Luca e Rubiano. In prossimità del Gran premio della montagna di Crosara (una salita durissima, che forse è stata sottovalutata da alcuni big), Giovannino da Borgo Molara (il quartiere dove vive la famiglia a Palermo) è andato via da solo, scollinando con una trentina di secondi di vantaggio e aggiudicandosi anche la 17ª tappa. Il successo di ieri è uno schiaffo alla depressione, che lo aveva imprigionato alcuni mesi addietro, e fa il paio con l’impresa sul leggendario Galibier, in una giornata di lacrime (le sue) e sangue, e neve.
La bagarre finale non ha impedito a Vincenzo Nibali di conservare la maglia rosa per un altro giorno e di completare il secondo en-plein tutto siciliano: ancora una palermitano e un messinese sui gradini più alti del podio, com’era già avvenuto sulle nevi dell’Alta Savoia, con ben altre temperature. Cambiano gli scenari, ma il copione resta immutato, con un finisseur ormai ritrovato come Visconti da Palermo e un padrone assoluto della corsa rosa del calibro del messinese Nibali.

Doveva essere il giorno del veneto possibile ‘profeta in patria’ Pippo Pozzato, della Lampre-Merida, poteva addirittura starci la cinquina di Cavendish – che si è staccato sull’unica salita della giornata, perdendo contatto dal gruppo – invece è andata in scena una nuova rappresentazione della Sicilia che vince e convince.

Il Visconti ritrovato, e definitivamente sbloccato dalla doppia affermazione al Giro, può anche ambire a traguardi di ben altro spessore. Come ad esempio il Mondiale di Firenze, che si disputerà a settembre su un tracciato adatto alle sue caratteristiche e alla sua indole di corridore battagliero, sempre più determinato a confermare che il suo personalissimo tunnel è ormai alle spalle, lontano migliaia di pedalate. E forse non è un caso che, proprio nell’anno in cui il Giro non tocca la Sicilia, due atleti isolani stiano recitando il ruolo di protagonisti assoluti: Visconti con le sue vittorie di tappa e Nibali con un dominio assoluto, incontrastato. Peccato per Navardauskas, che si è presentato da secondo piazzato sul traguardo di Vicenza a braccia alzate, convinto di essersi la sua seconda tappa in questo Giro.

Il lituano è rimasto deluso. Domani comincerà un’altra corsa e Nibali sarà costretto a riscrivere un’altra storia: aprirà le danze la cronoscalata Mori-Polsa, in provincia di Trento, si proseguirà dopodomani e sabato con due tapponi dolomitici che tuttavia rischiano l’amputazione a causa del maltempo. Gli organizzatori, con in testa il direttore organizzativo Mauro Vegni, non si sbilanciano, incrociano le dita e continuano a monitorare la situazione.

“La situazione in questo momento è di assoluta normalità, oggi (ieri per chi legge) sulle montagne c’era pure il sole”, fa sapere Vegni. In ogni caso, il ‘piano b’ è pronto, ma sarebbe davvero un peccato rinunciare alle vette che hanno scritto pagine indelebili nella storia del Giro d’Italia: dal Gavia allo Stelvio, dal Giau alle Tre Cime di Lavaredo. Salite che potrebbero confermare lo strapotere di Nibali, oppure aprire nuovi e clamorosi scenari. La gara che si concluderà domenica a Brescia potrebbe essere ancora tutta da scrivere.

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