Berlusconi sfida l’Ue e invita a sforare il tetto del 3 per cento

ROMA  – Doppio affondo di Silvio Berlusconi contro l’Unione europea e contro il governo: il Cavaliere incita l’Esecutivo Letta a sforare il tetto del 3% del rapporto deficit-Pil, convinto che l’Italia sia per Bruxelles un partner chiave, e bolla come ”inaccettabile” l’ipotesi di un aumento dell’Iva. Ma è perentorio l’altola’ che giunge dalla commissione Ue e da Palazzo Chigi: Roma deve ”assicurare” il rispetto delle regole, commenta a stretto giro il commissario agli affari economici Olli Rehn mentre la presidenza del Consiglio, a margine dei lavori del G8, prova a rassicurare facendo sapere che la posizione del governo non cambia e come dunque i patti internazionali saranno rispettati anche in politica economica.

Nel ragionamento di Berlusconi i due temi, regole Ue e tasse, si tengono: non adeguarsi agli standard europei consentirebbe – è la tesi – di avere maggiori margini di manovra per quanto riguarda il fronte dei conti pubblici, a partire dal blocco dell’incremento Iva a luglio e della riforma dell’Imu. Tema, quello della riduzione della pressione fiscale, diventato cavallo di battaglia del Pdl e che da giorni è oggetto di un confronto-scontro con il Tesoro e lo Sviluppo Economico.

Ed è proprio il titolare di via Veneto Flavio Zanonato a riaccendere le polemiche, denunciando la scarsità di risorse e dunque mostrandosi dubbioso circa la possibilità di un rinvio dell’imposta sui consumi. Una frenata che pero’ non piace agli uomini di Berlusconi.

– Non abbiamo ancora capito – commenta Fabrizio Cicchitto – se Zanonato è un gaffeur o un killer.

Ma evitare il rincaro dell’Iva non è certo una partita targata solo Pdl: il viceministro all’Economia Stefano Fassina sono giorni che perora la causa di ‘pagare’ il congelamento del rincaro, pronto a scattare il prossimo luglio, con lo sblocco di un’ulteriore tranche di pagamenti dei debiti da parte della Pubblica amministrazione, mentre il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, ribadisce che ”stiamo facendo di tutto per evitare l’aumento” ma ”le risorse vanno gestite al meglio per il rilancio dell’economia”.

– Il governo – mettono in evidenza due deputati renziani del Pd Stefano Collina e Mauro Del Barba – è al lavoro per rinviare l’aumento dell’Iva di qualche mese. E’ davvero incomprensibile la posizione di chi vuole essere più realista del re. Il punto – cerca di tagliare corto il numero uno dell’Economia Fabrizio Saccomanni – è che servono misure ”ragionevoli” e che quindi ”serve tempo”.

Più che la battaglia su Imu e Iva però a generare il caos sulla scena politica interna sono le affermazioni poco diplomatiche di Silvio Berlusconi sui rapporto con l’Unione europea proprio mentre è in corso il G8 in Irlanda.

– Non c’è serietà e non c’è verità nelle parole di Berlusconi, ma solo propaganda – commenta il senatore e portavoce politico di Scelta Civica, Benedetto Della Vedova -. Silvio Berlusconi non può dare lezioni al governo – avverte Ettore Rosato, esponente dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd alla Camera – sui rapporti comunitari e internazionali, su questo deve proprio tacere.

– I vincoli europei – rincara la dose il segretario Dem – sono il frutto di scelte prese durante il governo Berlusconi e lo stesso fiscal compact fu una decisione presa da quel governo. Non si può dire ora: superiamo il tetto del 3%. Farlo, indebolisce il Paese.

– Non mi sono mai sognata di mettermi al suo stesso livello. Io Beppe lo stimo molto e penso che sia una persona eccezionale – si difende.

Tutto lì, però, nessun’altra ammissione di colpa, se non quella di non averne forse parlato prima anche in ‘assemblea’. Dispiaciuta ma nessuna scusa e, alla fine, questo peserà sul verdetto che i suoi colleghi pronunceranno per ‘deferirla’ alla rete, che fino ad ora non ha assolto nessuno degli ‘imputati’ di Grillo.

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