Obama, “Ridurre le armi atomiche”. Mosca frena: “Poco credibile”

BERLINO. – Barack Obama parla a Berlino ed annuncia di essere pronto a ridurre l’arsenale nucleare americano. L’impegno, assunto simbolicamente alla Porta di Brandeburgo, segna un passo avanti verso quel mondo di ”pace con giustizia” che ha costituito l’aspirazione di fondo del discorso del presidente degli Stati Uniti d’America. Obama promette di ridurre di un terzo gli arsenali atomici americani, e lavorare conla Natoper convincerela Russiaa fare altrettanto.

Ma da Mosca arriva a stretto giro un chiaro ‘niet’.La Russia”non può considerare seriamente” le proposte del disarmo, fatte mentre gli Usa sviluppano il loro sistema di difesa antimissile, sentenzia il vicepremier Dimitri Rogozin.

-La Russianon tollererà violazioni dell’equilibrio del sistema di deterrenza strategica nel mondo, riducendo l’efficacia delle proprie forze nucleari – incalza il presidente Vladimir Putin.

Cinquant’anni dopo John Fitzgerald Kennedy, il presidente degli Usa è a Berlino – per la prima volta in qualità di capo dello Stato – per tenere un discorso atteso da molti come un momento storico. Obama affronta il suo pubblico – seimila invitati che lo ascoltano sotto il sole di Pariser Platz, dove è protetto da ottomila agenti e un vetro antiproiettili – con il consueto slancio dell’oratore. Il cuore delle sue parole è però una proposta concreta, che potrebbe rivoluzionare gli assetti di difesa del mondo: ”Non possiamo vivere ancora nella paura di un annichilimento globale, ma finché esistono le armi nucleari non siamo davvero al sicuro”, ha detto. ”Pace e giustizia significano un mondo senza armi nucleari, non importa quanto il sogno sia distante”, ha insistito in un altro passaggio. Per poi arrivare all’annuncio: ”Ho aumentato i nostri sforzi per impedire la diffusione di armi nucleari. E ho ridotto il numero e il ruolo delle armi nucleari d’America. Ma noi dobbiamo ancora fare altro perciò oggi voglio annunciare altri passi avanti. Dopo una revisione complessiva, ho deciso che possiamo garantire la sicurezza degli Usa e dei nostri alleati, e mantenere un deterrente strategico forte e credibile, anche riducendo l’uso delle nostre armi nucleari strategiche fino a un terzo”. Non basta: ”Intendo arrivare a negoziare dei tagli conla Russiaper arrivare oltre le posizioni nucleari della guerra fredda. Lavoreremo con gli alleati della Nato – ha spiegato – per raggiungere la riduzione degli armamenti tattici nucleari di Usa e Russia in Europa”. Unico, ma grande impegno, preso da Obama. E non è un caso che abbia scelto di farlo a Berlino, definita ”città della speranza”. ”Possiamo dire che qui, a Berlino, in Europa, i nostri valori hanno vinto – ha detto il presidente – La speranza ha vinto. La tolleranza ha vinto. E la pace ha vinto qui a Berlino”. La storia del resto è sempre presente nello sfondo. Citata soprattutto da Angela Merkel: ”Indimenticati sono il piano Marshall, il ponte aereo, il riconoscimento di Kennedy, l’appello di Reagan all’Urss perché tirasse giù il muro, e il sostengo di Bush padre per la riunificazione”. In questo contesto – e come qualche osservatore americano aveva previsto – Obama ha tentato di tenere un profilo forse meno altisonante del solito: ”Le persone vengono qui oggi a ricordare la storia non a scriverla”, ha detto citando a sua volta JFK. Ma il presidente che da candidato nel 2009 disse a Berlino di voler ”salvare insieme il pianeta”, ha ripreso anche il filo ambizioso di quel ragionamento. ”Dobbiamo scrivere la storia”, ha detto stavolta, indicando i compiti che Europa e Usa dovranno portare avanti per il futuro, per garantire il benessere ai propri figli. In questa linea Obama ha annunciato l’intenzione di fare di più contro i cambiamenti climatici, a tutela dell’ambiente. Senza tralasciare un forte appello sui diritti civili: invitando ad apprezzare il valore rappresentato nelle nostre società dagli immigrati e a riconoscere la parità di gay e lesbiche davanti alla legge: un riconoscimento ”della nostra stessa libertà”. In questo orizzonte segnato da propositi e intenti, Obama ha ribadito l’amicizia fra Europa e Usa, sostenendo che il patto transatlantico sia ancora la chiave del benessere, anche nel ventunesimo secolo.