Cav. al Colle assicura la tregua. Pd evita la rottura sugli F35

ROMA – Tre mesi di rinvio dell’aumento dell’Iva. Tre mesi di vita assicurata per il governo. Enrico Letta argina sul fronte economico i pericoli derivanti dai guai giudiziari di Silvio Berlusconi. E parte più sereno per il Consiglio europeo che sancirà l’uscita dell’Italia dalla procedura d’infrazione.

Grazie anche alla sponda del Colle, dove il Cavaliere va a suggellare la ‘tregua’ con l’assicurazione di un ”netto orientamento” a sostenere l’esecutivo. Ma di tregua, appunto, si tratta. Perchè il Pdl non sembra disposto a fare sconti e già lancia avvertimenti sulle prossime mosse del governo.

A poche ore dalla cena con Berlusconi a palazzo Chigi per rinnovare il patto politico e metterlo al riparo dalle tentazioni di rottura dopo la pesante condanna per il caso Ruby, il premier Letta entra di buon mattino in Consiglio dei ministri. E ne esce con un decreto sulle carceri, un pacchetto lavoro da 1,5 miliardi, ma soprattutto il rinvio dell’aumento dell’Iva per tre mesi. Sull’Iva il Pdl era (ed è) pronto a far cadere il governo. Di qui l’importanza per il governo del rinvio, che potrebbe essere prolungato fino a fine anno in Parlamento.

Ma neanche sei mesi bastano, interviene il segretario Pd Guglielmo Epifani:

– C’è bisogno di una stabilità di almeno un paio di anni.

Ed il Pd non la farà mancare, come dimostra la mediazione raggiunta in extremis alla Camera tra le varie anime del partito e nella maggioranza sul delicato tema degli F35. Per ora, ad ogni modo, sul fronte del fisco di più non si poteva fare, spiega il premier: non è questo il momento di ”sfasciare i conti pubblici”.

Ma i ‘falchi’ del Pdl subito fanno sentire la loro voce: sono soddisfatti a metà, spiegano, perchè l’aumento va cancellato.

– Rimandare – avverte Daniela Santanchè – non significa risolvere.

E’ a causa di misure così ”deboli” che il governo rischia di cadere, sibila Renato Brunetta. Che poi intima a più riprese:

– Vogliamo vedere le coperture.

– Le coperture sono migliorabili dalle Camere – invita alla calma il ministro Pd Dario Franceschini.

Ma Angelino Alfano, quasi in contemporanea, rivendica al Pdl il ruolo di ”fortino antitasse del governo” e rilancia sulla cancellazione dell’Imu sulla prima casa:

– Escludo si paghi a dicembre.

E l’asticella, di nuovo, si alza. Per ora la tregua, comunque, c’è. La certifica il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che convoca al Quirinale Berlusconi per sondare personalmente i suoi propositi. E ne ottiene la conferma, anche dopo la condanna per il caso Ruby e alla vigilia della trattazione in Cassazione del lodo Mondadori, del ”sostegno suo e del Pdl al governo”. Molti nel Pdl spingevano per il ritorno al voto, racconta Alfano, ed è proprio grazie alla volontà del suo leader se il governo tiene.

Sminata per ora la via delle larghe intese, Letta parte dunque per il Consiglio europeo. All’appuntamento il governo si prepara anche con un pranzo al Quirinale. Ma soprattutto con le misure sul lavoro approvate in Cdm, che rivolgono un’attenzione particolare all’occupazione giovanile, il tema sul quale il premier italiano è impegnato con forza dall’inizio del suo mandato ed è determinato a giocare un ruolo da protagonista con i colleghi europei. Ed è forse proprio per la centralità del dossier lavoro nella sua agenda, che ieri  Letta decide di rispondere con un tweet all’ennesimo attacco di Beppe Grillo. Il leader del M5S lo chiama ‘Pinocchio’ e critica duramente le sue misure per il lavoro dei giovani. ”Si sappia che son bugiarde” le affermazioni di Grillo. ”Chi è Pinocchio?”, replica Letta.

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