Imu, il governo fissa i paletti ma il Cav insiste: “Va tolta”

ROMA  – Nuova settimana all’insegna delle fibrillazioni per il governo e la sua maggioranza, dopo gli attacchi dei giorni scorsi del Popolo della libertà al ministro del tesoro. A tenere banco sono sempre i provvedimenti economici, abolizione dell’Imu e stop all’aumento dell’Iva, su cui Silvio Berlusconi non sembra disposto a concedere sconti.

A mettere però i paletti ci pensa Dario Franceschini che in un’intervista alla Stampa ribadisce l’impegno del governo per ”abolire” la tassa sulla casa, precisando però che l’eliminazione non ”sarà per tutti”. Parole a cui fa eco anche il titolare dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato parlando di ”riduzione” dell’Imu sulla prima casa e sui capannoni. Un invito a spostare l’attenzione su altre priorità  arriva anche da Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria.

– Ancora prima di Imu e Iva – osserva – ci sono altri due interventi più urgenti da fare che sono il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e il cuneo fiscale del lavoro.

La frenata dei ministri sull’abolizione tout court dell’Imu e, contemporaneamente, la difesa di Fabrizio Saccomandi finito del mirino del Pdl, non sembrano però avere effetto sul Cavaliere. L’ex premier tornerà a Roma e sarà presente alla riunione del gruppo pidiellino della Camera convocato. Un incontro dove non è escluso che l’ex capo del governo colga l’occasione per tornare a chiedere con insistenza il rispetto dei patti.
Dopo giorni di silenzio ‘forzato’, imposto dai suoi legali, (il Cavaliere ha fatto visita al Milan dribblando i giornalisti presenti) proprio con i deputati (domani sera ci sarà la riunione dei senatori). Il Cavaliere potrebbe tornare alla carica ricordando che il Pdl non è disposto ad accettare compromessi in merito all’abolizione dell’Imu. Una riunione, quella oierna, che cade alla vigilia del vertice tecnico governo-maggioranza in programma per mercoledì e che ha all’ordine del giorno, almeno sulla carta, le coperture sull’Iva e alcuni temi che riguardano il lavoro. Ma se il Cavaliere continua ad essere ufficialemnte silente, la linea dettata ai suoi è quella di calcare la mano nella richiesta di abolizione della tassa sulla prima casa.

L’incontro di questa sera ha anche un altro obiettivo: tornare ad affrontare il nodo del rapporto tra il partito ed il governo. I malumori sono molti, soprattutto di quanti chiedono che ci sia un maggior raccordo tra i gruppi e la squadra dei ministri pidiellini: quello che devono capire – è il ragionamento che fanno diversi dirigenti di via dell’Umiltà – è che non possiamo continuare a votare provvedimenti a scatola chiusa visto che sosteniamo apertamente il governo avendoci ‘messo la faccia’ proprio con la presenza di nostri esponenti nella squadra governativa.
Palazzo Chigi non sembra ricevere pungoli solo dal Pdl. A mettere i punti sulle ‘i’ e’ anche il leader di Scelta Civica Mario Monti. L’ex capo del governo prende carta e penna e scrive una lunga nota nella quale riconosce aspetti positivi come il vertice della scorsa settimana in cui è emersa ”una prospettiva di lavoro più concreta” ma, contemporaneamente, lancia un nuovo avvertimento:

– Saremo vigili e coscienti che i problemi non possono considerarsi risolti.

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