Papa Francesco visita le “Favelas”: l’appello contro le diseguaglianze sociali

RIO DE JANEIRO – Contro le ”diseguaglianze sociali”, certi che la ”realtà può cambiare”, nonostante la ”corruzione” di tanti che dovrebbero invece occuparsi del ”bene comune”. Forte appello sociale del Papa in visita alla Comunità di Varginha, una favela pacificata di Rio, dove ha anche visitato una famiglia nella sua modesta baracca di 4 metri per 4 e dove si è trattenuto in amicizia per un quarto d’ora con venti persone, prendendo in braccio tutti i bimbi presenti. A tratti commovente, e infatti ha commosso, il discorso che il Pontefice ha rivolto agli abitanti della favela ha mischiato temi familiari e temi sociali.

Francesco ha considerato la favela come un ”rione” per raggiungere simbolicamente ”tutti i rioni del Brasile”. Vorrei entrare da ognuno, ha detto, bere un bicchiere d’acqua, prendere un ‘cafezinho’, ascoltare il cuore di ciascuno, di tutte le generazioni. L’accoglienza è stata calorosa, e il Papa l’ha definita più importante di tutto: ”ancora più bello di qualsiasi abbellimento o decorazione”, ha detto, ”è saper accogliere”.

Dietro l’accoglienza la capacità di chi sa condividere il poco, quelle ”persone semplici che possono offrire al mondo una preziosa lezione di solidarietà”. Papa Francesco ha supportato il suo appello ”a chi possiede più risorse e alle autorità pubbliche” offrendo la ”collaborazione della Chiesa” a ogni iniziativa di sviluppo. La Chiesa ha detto il Pontefice citando quanto hanno detto i vescovi latinoamericani riuniti nel 2007 a Aparecida, è ”avvocata della giustizia e difensore dei poveri contro le disuguaglianze sociali ed economiche intollerabili che gridano al cielo”.

Ha chiesto di promuovere il bene comune anche attraverso la tutela dei ”beni immateriali: la vita”, ”la famiglia”, ”l’educazione integrale”, ”la salute”, ”la sicurezza”. E’ ai giovani che ha rivolto l’invito più diretto a vincere la sfiducia nonostante la corruzione che li circonda e sperare per il bene comune. Un forte incoraggiamento, tra le baracche della favela, anche agli sforzi di integrazione che sta compiendo la società brasiliana verso ”tutte le parti del suo corpo, anche le più sofferenti e bisognose, attraverso la lotta contro la fame e la miseria”.

Di ritorno da Varginha incontro in cattedrale con circa 30 mila ragazzi argentini, unico gruppo nazionale alla Gmg ad avere questo privilegio, visto che il nuovo papa è argentino.

“Visitati da un pontefice, oltretutto argentino? Incredibile…”
Il Papa che non vuole essere considerato un ”idolo”, ha ricevuto un trattamento da star nella ‘favela’ Varginha a Manguinhos, una delle baraccopoli più piccole nella zona nord di Rio de Janeiro, scelta per una visita del pontefice in occasione della Giornata mondiale della gioventù (Gmg).

– Un Papa, oltretutto argentino, in una ‘favela’ brasiliana? Da non crederci… – ha detto Debora Ribeiro, addetta alle pulizie e residente della comunità. Non ci sembra vero: siamo molto felici e grati che sia venuto da noi – ha aggiunto.

L’arrivo di Bergoglio è stato salutato come un giorno ”storico” e ”molto speciale” da Rangler dos Santos Irineu, il giovane incaricato di leggere il discorso di benvenuto dei residenti al pontefice.

– Questo è uno dei tanti luoghi occupati dai dimenticati dalla società e dal potere pubblico – ha continuato il ragazzo, che non ha risparmiato toni critici nei confronti delle autorità locali, ricordando che la ‘favela’ è stata ”oggetto di attenzioni” solo dopo l’annuncio della visita del Papa.

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