Boldrini, no steccati tra maggioranza e opposizione

ROMA – No alla riproposizione di “meccanici steccati tra maggioranza e opposizione” su una materia, quella delle riforme costituzionali, su cui serve “il massimo coinvolgimento di tutte le forze parlamentari”. E’ questo l’appello lanciato dalla presidente della Camera Laura Boldrini nella tradizionale cerimonia del Ventaglio.

Incontrando nella Sala del Mappamondo la stampa parlamentare, la terza carica dello Stato non manca di fare il punto su due tra i temi più spinosi della XVII legislatura, chiedendo una modifica del ‘Porcellum’ in tempi rapidi e definendo “gli eccessi nella decretazione d’urgenza una patologia strutturale del nostro sistema politico e istituzionale”.

– Che vi sia un affanno nell’attività parlamentare è sotto gli occhi di tutti – ammette Boldrini, che giustifica l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle come “un legittimo strumento”, frutto di un’eccessiva decretazione d’urgenza che provoca al Parlamento “uno stato di sofferenza, soprattutto nelle opposizioni”.

Nei riguardi del M5S, Boldrini usa parole concilianti ma non rinuncia a censurare le loro provocazioni in Parlamento: riconosce l’impegno dei deputati grillini ma subito li invita ad “evitare comportamenti provocatori”, ricordando che “le esternazioni sempre sopra le righe” di Grillo danneggiano non solo le Camere, ma lo stesso movimento.

Tanti, e tutti attuali, i punti toccati da Boldrini. Come quello della legge elettorale, rispetto alla quale la presidente richiama tutti “a un dovere di coerenza e responsabilità, procedendo in tempi rapidi alla sua modifica” e “mantenendo una promessa da troppo tempo disattesa”. Mentre sul caso Mediaset, alla vigilia dell’attesa sentenza della Cassazione, non esita a sostenere (attirandosi le piccate reazioni del Pdl) che “singoli casi giudiziari non debbano interferire nella vita delle istituzioni”.

Le sue parole sono nette anche sulla necessità di varare nuove norme sul finanziamento ai partiti.

– Fallire farebbe accrescere l’indignazione dei cittadini – puntualizza Boldrini, che respinge però l’idea di una “politica gratis: una pessima idea e un modello da non inseguire”. Il riferimento alla “reazione straordinaria” del ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge ai numerosi insulti subiti e il “grave discredito” gettato dal caso Ablyazov sul Paese completano il messaggio di un presidente che si descrive come “non classico” e pronto a gesti simbolici per riavvicinare la gente alle istituzioni, come la rinuncia, inedita da parte della terza carica dello Stato, ai voli di Stato. 

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