L’Italia guida il recupero della fiducia nell’economia Ue

BRUXELLES – L’Italia dei consumatori e dei manager crede nella ripresa. Tanto che ora è il nostro Paese a guidare il recupero della fiducia nel futuro dell’economia che da qualche mese si sta registrando in Europa.

E’ questa l’indicazione che emerge dai dati sull’andamento registrato dall’indice Esi (Economic sentiment indicator) diffusi dalla Commissione europea. Dati che confermano alcuni primi e timidi segnali positivi giunti in queste ultime settimane dall’andamento degli ordini e dal fatturato, nonchè da quello delle vendite al dettaglio. E che si aggiungono alle valutazioni dell’ultimo rapporto Prometeia-San Paolo dove si evidenzia che, nel primo trimestre dell’anno, l’Italia ha guadagnato quote di mercato in più della metà de suoi sbocchi commerciali. Riuscendo così ad attenuare la caduta del fatturato dell’industria manifatturiera.

Ma tornando all’indice Esi, è stato ieri un portavoce della Commissione Ue ad osservare che il balzo registrato dall’Italia nel recupero della fiducia nell’economia è la dimostrazione che “quando si è seri nell’attuare le riforme a medio termine se ne vedono poi i benefici”.

– Siamo lieti – ha poi aggiunto il portavoce – che gli indicatori stiano andando nella direzione giusta per tutta l’Eurozona.

In effetti, nel corso del mese corrente, l’indice Esi in Italia ha segnato un progresso di 2,9 punti, il più ampio rispetto alle altre principali ‘potenze’ economiche della zona euro. Nella media dei 17 Paesi di Eurolandia l’aumento dell’indice Esi è stato pari a 1,2 punti, lo stesso incremento registrato in Francia e in Spagna. In Germania la fiducia nelle prospettive dell’economia è cresciuta solo di 0,7 punti, mentre in Olanda c’è stata una flessione di due punti.

Nel rendere noti i risultati di luglio, la Commissione Ue ha sottolineato che questi confermano la tendenza al recupero dell’indice Esi in atto da maggio. Un recupero che nell’insieme dei Paesi Ue è stato ancora più marcato (2,4 punti nella media) grazie alla straordinaria performance della Gran Bretagna, dove c’è stato un incremento di ben 6,9 punti. Il progresso dell’Eurozona, ha precisato Bruxelles, è stato determinato sopratutto da una maggiore fiducia nelle prospettive dell’economia registrata tra i consumatori e i manager nei settori dell’industria, dei servizi e del commercio al dettaglio. La Commissione ha anche segnalato che i piani occupazionali sono stati generalmente rivisti al rialzo, in particolare nell’industria, nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio.

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