Gibilterra, arriva la Royal Navy e cresce la tensione

MADRID. – A Gibilterra arriva la Royal Navy, e la tensione fra Londra e Madrid sulla “Rocca” contesa arriva al culmine. A fare da “arbitro” nel braccio di ferro c’è ora Bruxelles: la Commissione Europea invierà ”quanto prima”, probabilmente a metà settembre, una missione di osservatori incaricata di verificare il movimento di merci e persone alla frontiera de La Verja, fra il territorio spagnolo e quello dell’ex colonia britannica, che fu ceduta dalla Spagna col Trattato di Utrecht del 1713. Ma avverte il premier Mariano Rajoy che l’istituzione di qualunque tassa o pedaggio, come quello di 50 euro annunciato a inizio mese dal ministro degli esteri spagnolo, José Manuel Garc¡a-Margallo, in base alla normativa comunitaria è illegale. Fra rinnovati appelli al dialogo che il presidente della Commissione, José Manuel Durao Barroso, ha rivolto a Londra e Madrid e le richieste di verifiche a Gibilterra, avanzate da Rajoy nel corso di un colloquio telefonico durato 12 minuti, si è consuma un’altra giornata convulsa della contesa che arroventa l’estate iberica. Era cominciata con l’ormeggio, alle 8 del mattino, nella base militare gibilterrina della fregata britannica Hms Westminister – 5.000 tonnellate di stazza, missili antiaerei e antisommergibile – scortata da due navi d’appoggio. Uno scalo in vista della loro partecipazione alle manovre ‘Cugar 13’, un’esercitazione prevista da tempo nelle acque del Mediterraneo e del Golfo, ma che a molti non è sembrato casuale. E pur non avendo ”alcuna relazione con il contenzioso diplomatico in atto”, si ribadisce da fonti governative britanniche, lo scalo ”non potrebbe avvenire in un momento più opportuno”, secondo fonti dell’esecutivo del “chief minister” di Gibilterra, Fabian Picardo. Questi, in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, ha accusato l’esecutivo spagnolo di agitare il conflitto diplomatico per distogliere l’attenzione dall’inchiesta per corruzione che coinvolge il Partido Popular (Pp). La decisione di Picardo di collocare, a fine luglio, una barriera sottomarina di 70 blocchi di cemento, ufficialmente per consentire il ripopolamento della fauna ittica, ha scatenato le proteste dei pescatori spagnoli – l’ultima ieri, di una quarantina di pescherecci -, e le contro-misure di Madrid, in difesa degli interessi della flotta da pesca danneggiata. Fra queste contro-misure, i meticolosi controlli della guardia civil alla frontiera de La Verja, dove ogni giorno transitano migliaia di turisti, gibilterrini e residenti spagnoli che lavorano nella Rocca, costretti a estenuanti code e attese. Controlli ”sproporzionati” per il primo ministro britannico, David Cameron, che nel colloquio telefonico avuto a sua volta venerdì scorso con Barroso, ha sollecitato l’invio immediato di una commissione di osservatori Ue. ”Aleatori, proporzionali e non discriminatori”, come ha ribadito Rajoy, nel sollecitare a sua volta alla Commissione Europea l’invio di una delegazione in Spagna e a Gibilterra per ”le verifiche opportune, con un approccio globale”, in ”una zona in cui la Spagna esercita i suoi doveri legali”. Madrid ha incaricato l’Avvocatura dello Stato di stendere un rapporto sulla viabilità giuridica di un’eventuale ‘tassa di congestione’, come quella in vigore per il centro di Londra, che potrebbe essere applicata sul territorio spagnolo de La Linea, ma dalla quale sarebbero esclusi i 6.000 spagnoli che vivono a Gibilterra. Un pedaggio che Bruxelles giudica illegale. Tuttavia, secondo fonti dell’esecutivo, a differenza di quanto sostenuto dal portavoce della Commissione, Olivier Bailly, Barroso ”non ha mai affrontato con Rajoy alcun aspetto di una possibile tassa di congestione”. Nel mirino del governo Pp, nella battaglia per le acque contese della Rocca delle quali la Spagna ancora rivendica la sovranità, anche il contrabbando di sigarette e il riciclaggio di capitali a Gibilterra, paradiso fiscale per circa 30.000 società off-shore; e il ‘bunkering’, il rifornimento di carburante da navi cisterna alla fonda nella zona di conservazione speciale dello Stretto.

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