La Ferrari accende il GP di Monza, Vettel: “Il Mondiale non è chiuso”

ROMA – E ora Monza. Otto gran premi sono ancora tanti prima di poter finalmente alzare le braccia al cielo. Se nemmeno la roboante vittoria di domenica a Spa, alla ripresa del mondiale di Formula 1 dopo la pausa estiva, spinge Sebastian Vettel a pensare al possibile quarto sigillo mondiale (per giunta di fila), tanto più sperano tutti gli appassionati della Rossa. Alonso in rimonta, dal nono al secondo posto, la Ferrari ritrovata, e ora il gran premio di casa tra due settimane. Quarantasei punti di vantaggio sullo spagnolo farebbero dormire sonni tranquilli a tutti, figuriamoci a chi e’ abituato ad avere le mani sul volante della micidiale Red Bull capace di conquistare 65 punti su 75 disponibili tra Nurburgring, Hungaroring e Spa. Eppure anche Vettel ha intuito che la Ferrari sarà avversaria dura fino all’ultimo.

“Il mondiale non è ancora chiuso – le parole del pilota tedesco, tornato ieri a Spa per un impegno pubblicitario – Sono felice per la vittoria di ieri ma non credo che il più sia fatto”.

Avanti adagio, è insomma il leit motiv del tre volte campione del mondo che smorza ogni tono trionfalistico: “Bisogna fare un passo alla volta ed essere sempre concentrati. certo che mi piacerebbe vincere il quarto campionato mondiale consecutivo ma prima di arrivarci c’è molto da fare”, ha aggiunto Vettel che ha detto di “aver dormito poco la scorsa notte”. “Mi succede sempre dopo una grande vittoria. Mi continuano a venire in mente le immagini della corsa ed è difficile prendere sonno. Continuo a rivedere le immagini della gara e diventa difficile dormire”.

Il quarto mondiale in bacheca potrebbe anche portare il tedesco ad avvicinare il ‘mito’ Schumacher (7 mondiali): “E’ ridicolo che posso confrontarmi con Schumacher – ha risposto il tedesco in conferenza stampa – io ho vinto tre titoli che sono niente rispetto a sette. E comunque battere il suo record non è qualcosa che accadrà nei prossimi due anni”, ha aggiunto il tedesco ricordando di “aver avuto anni molto buoni, ma il vento potrebbe improvvisamente cambiare”.

Così come potrebbe cambiare il suo prossimo compagno di squadra: Vettel prima risponde in modo ironico (“E’ la prima volta che me lo chiedono”) poi più seriamente risponde dicendo che le principali qualità che un polita Red Bull dovrà avere sono quello di essere “in sintonia con la squadra” e di “avere un obiettivo comune con la scuderia”, poi in pista – ha aggiunto il tre volte iridato – “non mi interessa perché lì ognuno lotta e corre per i propri obiettivi”.

Anche in casa Ferrari comunque si respira un’aria migliore rispetto al Gp di Ungheria, nonostante la forbice di punti tra Vettel e Alonso si sia allargata. La rossa domenica é andata bene, molto meglio rispetto alle ultime due gare e in vista di Monza potrebbe essere un buon viatico per affrontare un finale di stagione in crescendo.

“Era importante invertire la tendenza nel mese di luglio ed è un passo che penso che abbiamo completato”, le parole del responsabile della gestione sportiva del team di Maranello, Stefano Domenicali.

“E’ stata una vittoria importante che non ci aspettavamo – ha detto il suo omologo in Red Bull, Christian Horner – Spa e Monza sono da sempre il nostro tallone d’Achille, cioe’ circuiti che non sono mai stati storicamente forti per noi”, ha aggiunto Horner che vede i tre piloti sul podio domenica in lizza per il Mondiale fino a fine stagione: “Kimi (Raikkonen) ha avuto una brutta giornata, ma è ancora lì, come Lewis (Hamilton) e Fernando (Alonso). A questo punto, ci sono ancora molti punti da giocare, ma probabilmente si può dire che coloro che sono stati sul podio in Belgio (Vettel, Alonso, Hamilton) saranno i principali contendenti per la fine della stagione”, ha concluso il capo della scuderia campione del mondo.

E lo stesso Hamilton non ha intenzione di alzare bandiera bianca: “Sarà difficile perché Vettel ha una macchina fenomenale ed è molto veloce, quindi una combinazione perfetta”, ha detto il pilota britannoco ad Autosport. “In passato siamo finiti davanti a lui e non c’e’ ragione di pensare che non possa accadere di nuovo in futuro”.

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