Navalni-Sobianin, sfida finale. Domenica si vota per sindaco Mosca

MOSCA. – Uno è il blogger nemico numero uno di Putin, Alexiei Navalni, l’altro il fedelissimo del Cremlino, Serghiei Sobianin, e da posizioni di irriducibile antagonismo i due si sono tirati fendenti a distanza nei comizi nell’ultimo giorno di campagna elettorale a Mosca prima del voto per eleggere il sindaco domenica 8 settembre. Sobianin è strafavorito nei sondaggi, che gli assegnano dal 52% al 64% dei voti, a fronte dell’11%-18% dato al blogger, convinto però di poter costringere l’avversario al ballottaggio. Sotto una pioggia battente e un gelo da autunno precoce, l’attivista anti-corruzione, al fianco dell’inseparabile moglie Yulia, ha scelto un luogo simbolo per chiudere la propria campagna in stile “obamiano”, che ha portato una ventata di freschezza nella grigia politica russa: la Prospettiva Sakharov dove a dicembre 2011 si svolse la più grande protesta di piazza contro il Cremlino dell’era Putin. Con un meeting-concerto rock mirato ai giovani in cui ha incitato i suoi: “Ciao, sono il futuro sindaco di Mosca. Sconfiggeremo questo potere. Votate e convincete i vostri conoscenti a votare. Siamo una forza enorme e potente. Vinceremo!”. E ringraziato le migliaia di volontari, volano della sua rimonta nei sondaggi: “Se avessi braccia lunghissime, vi abbraccerei tutti”. Quindicimila partecipanti per gli organizzatori, molti di meno per la polizia, mentre altri 50 mila hanno seguito l’evento in streaming via web. Un concerto c’è stato anche per Sobianin, ma al chiuso dello stadio Olimpiski, e a porte chiuse: ingressi solo su inviti distribuiti nei giorni precedenti ai suoi sostenitori (in maggioranza impiegati pubblici secondo alcuni media), niente giornalisti: 27 mila spettatori ufficiali. Invisibile fino all’ultimo il candidato Sobianin, diverso in tutto dal rivale “outsider”: 55 anni, nominato da Putin nel 2010, dimessosi a giugno per acquistare legittimità; per la prima volta dal 2003 infatti i moscoviti tornano a eleggere il primo cittadino dopo che Putin aveva annullato le elezioni dirette di sindaci e governatori. L’uomo del Cremlino, il burocrate affidabile coi capelli grigi venuto dalla Siberia, ha reso Mosca più europea con parchi, piste ciclabili, nuove stazioni del metro, zone pedonali nel centro storico. Contro di lui il giovane capopopolo “rivoluzionario” Navalni, 37 enne alto e con occhi blu che vive in periferia, ha forte carisma e retorica affilata. Sobianin “uomo di grande esperienza, tranquillo, quasi taciturno, che esce poco, parla poco e fa molto”, secondo lo stesso Putin che mercoledì è intervenuto a gamba tesa nel voto per supportare il suo candidato, criticando aspramente il blogger, che chiama “questo signore”: “Uno che, dovunque vada, crea problemi” con la giustizia, inesperto e non abbastanza immacolato per parlare di lotta alla corruzione. Una intromissione che forse annuncia poco di buono per Navalni dopo le urne, condannato a 5 anni in attesa di appello. Una lotta a due con risultato prevedibile, che travalica la battaglia per la capitale: in gioco è il futuro dell’opposizione russa. “Elezioni non oneste ma competitive”, le ha definite l’oppositore, riassumendo il proprio personale compromesso: giocare all’interno del sistema putiniano per cambiare la politica russa. Un referendum su Putin nella capitale del dissenso russo, sottolineano alcuni politologi. Secondo la tv d’opposizione Dozhd, è stata la campagna regionale più costosa della storia di Russia.

(Lucia Sgueglia/ANSA)

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