M5s, rotto il tabù: “Poca visibilità? Anche noi in tv”

ROMA – Oltre il Web, non solo per la Rete: il Movimento 5 Stelle rompe un suo tabù e accetta la competizione mediatica totale, perfino nelle televisioni ”convenzionali”. L’hanno definita operazione ‘assalto alle tv’, una nuova strategia comunicativa per compensare una scarsa, ed evidentemente non competitiva, visibilità mediatica.

Il banco di prova c’è stato ieri sera, con un duplice debutto: Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, ospite di Lilli Gruber su La Sette e Nicola Morra, capogruppo cinquestelle al Senato, intervistato dalla trasmissione ‘Virus’ di Rai 2.

Di Maio ha dovuto competere con Debora Serracchiani del Pd, non a caso nata anche lei come ”fenomeno” del web, che è stata più che combattiva. L’interlocutore grillino le ha tenuto testa. Punto di forza del vicepresidente della Camera è stata la difesa della Costituzione che ”l’ampia maggioranza vorrebbe cambiare con un comitato di saggi blindato e pericoloso”.

Il presidente del Friuli ha rimesso al mittente le accuse e ha accusato Di Maio di qualunquismo:

– E’ troppo facile dire ‘andate tutti a casa perchè siete tutti uguali…

Sul fronte Rai, Nicola Morra, intervistato da Nicola Porro per ‘Virus’, sollecitato dal conduttore ha posto lui una domanda ai telespettatori, la ‘domanda virale’:’

– Vogliamo sbrigarci a far decadere Berlusconi sì o no?

Per poi fare alcune considerazioni sul governo ( ‘meno dura e meglio è’) e rivendicare la presenza del suo movimento in Parlamento. Morra ha anche annunciato che il movimento valuterà i conduttori ed i programmi a cui partecipare in futuro.

Il debutto dei 5 Stelle nella ”vecchia” tv non è andato male, ma sicuramente la prova sarà oggetto di confronti e discussioni. E anche di polemiche. Ha cominciato Marino Mastangeli, l’ex senatore 5 stelle ‘cacciato’ dal movimento proprio perchè ‘irretito’ dal video quando vigeva il divieto totale a partecipare alle trasmissioni televisive. La nuova strategia sembra essere stata studiata a tavolino dallo staff comunicazione a Milano. Se ne è parlato anche con Gianroberto Casaleggio che alla fine ha dato il via libera all’operazione.

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