L’affondo di Renzi contro Letta agita il Pd

ROMA  – Non sono passate certo inosservate ai piani alti di Palazzo Chigi le stoccate di Matteo Renzi a ‘Porta a porta’. L’uscita su Letta ‘attaccato alla seggiola’ (poi derubricata a battuta), raccontano, ha quasi provocato una risposta diretta del premier. Ma nemmeno dalle parti di Largo del Nazareno sottovalutano la potenzialità deflagrante di un Renzi già, di fatto, in campagna elettorale per le primarie. Così, approfittando di un appuntamento già convocato da tempo, per parlare di regole e congresso, il segretario Guglielmo Epifani, in un faccia a faccia durato oltre un’ora e mezza, ha ribadito al sindaco rottamatore quella che è la necessità di un ‘governo di servizio’ di non essere sottoposto a fibrillazioni.

– Sarebbe un gravissimo errore – ha detto anche al Tg3 Epifani – nel momento in cui c’é un governo che sta affrontando tra mille difficoltà i problemi del Paese chiedere al Pdl responsabilità e non farlo noi che abbiamo alla guida uno dei nostri.

E, secondo quanto riferisce lo stesso Epifani, il segretario avrebbe ottenuto dal ‘rottamatore’ assicurazioni sulla sua volontà di non creare tensione.

– Renzi – sottolinea il segretario Dem – tante volte ha detto che non è sua intenzione creare problemi al governo e me lo ha confermato nell’incontro. Questa sarà la linea di tutti i dirigenti del Pd, compreso lui.

L’incontro tra Epifani e Renzi è servito a fare il punto anche sullo scenario politico alla vigilia di una settimana decisiva per la sopravvivenza dell’esecutivo. Uno scenario, sarebbe stato il ragionamento di entrambi, che non può essere appesantito da divisioni interne sul tema del congresso. Per questo si starebbe cercando di trovare le condizioni per arrivare all’Assemblea Dem del 20 e 21 con un voto condiviso. Un obiettivo considerato raggiungibile da entrambe le parti, anche se sul piatto resterebbe il nodo dell’elezione dei segretari regionali, un punto che i renziani non considerano di poco conto sospettando le altre anime del Pd di voler mettere nei vari territori dei ‘sacchi di sabbia’ per arginare la corsa del sindaco. Ma, anche a detta del segretario Epifani, sul congresso, “abbiamo iniziato un percorso che ci deve portare a una risposta unitaria dell’Assemblea” anche perché “è interesse di tutti trovare un accordo visto che di fronte alle difficoltà del centrodestra, il Pd deve saper parlare bene anche per il futuro di questo Paese”.

Certo nei Dem, e non solo nell’ala più governativa (il competitor di Renzi, Gianni Cuperlo, ha definito le uscite del sindaco su Letta “ingenerose”), resta alto l’allarme dopo le punture di spillo del sindaco a Letta. Ieri in una riunione con una settantina di parlamentari, Areadem ha ribadito il sostegno alla corsa di Renzi a patto che il sindaco non tiri troppo la corda sull’esecutivo.

Con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, che è poi sceso in campo a difesa dello “straordinario lavoro” svolto da Letta. Non solo, anche i ‘pontieri’ tra il premier e il sindaco hanno dato segni di fastidio. A Renzi, il lettiano Francesco Boccia manda a dire che “criticare chi si sta assumendo responsabilità in nome e per conto del Paese, in Europa, non è un servizio né al Paese, né al partito”. Parole che i renziani rimandano, però al mittente.

– Invito tutti – sottolinea Dario Nardella – a riguardarsi con calma la trasmissione di ieri sera e ascoltare per bene le parole pronunciate da Matteo, che di fatto ha riaffermato il suo appoggio al premier Letta. Alimentare adesso questa polemica non serve a niente e a nessuno.

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