Comune di Cercivento (Ud)

Attraversato dal torrente But, il territorio di Cercivento ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. Il borgo è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica e conserva case dalla tipica architettura carnica.

Il Borgo di Cercivento
Cercivento è un piccolo Comune di montagna, con probabili origini antiche che alle tradizionali attività agricole, ha affiancato una modesta presenza industriale.

All’imbocco della Val Calda, che collega la valle del But alla valle Degano attraverso Ravascletto, appena partiti da Sutrio si incontra, adagiato sulle pendici del Monte Tenchia, il paese di Cercivento.

Da vedere
Tra gli elementi attrattivi di Cercivento c’è la Fàrie di Checo, la fucina del fabbro (il fari appunto), a Cercivento di Sotto lungo le sponde di una roggia derivante dal fiume But e la cui origine risale al 1426. Prende il nome da Francesco (Checo) Dassi, il fabbro del paese che nel 1902 cominciò a lavorarvi. Dopo i danneggiamenti dovuti ad una esondazione del Bût, la farie è tornata nel 1990 in piena attività e a disposizione dei visitatori.

La Pieve di San Martino, invece, è un edificio settecentesco affiancato da un campanile cuspidato con sagomature nella torre e che, in seguito al terremoto, è stato ristrutturato con interventi radicali che ne hanno in parte mutato il precedente aspetto. Tra le opere d’arte più significative presenti nella Pieve, sull’altare maggiore (scolpito nel 1749 dal gemonese Sebastiano Pischiutti) troviamo due statue di pregevole fattura, raffiguranti San Giovanni Battista e San Filippo Neri (trasformato in San Martino con l’espediente di mitria e pastorale posticci), firmate dallo scultore veneziano Francesco Bonazza (1729-1770) e comperate a Venezia.

Come nell’urbanistica e nell’architettura carnica, anche a Cercivento suscitano grande interesse le “Case”, in particola la Casa Pitt, risalente al XVII sec, si trova salendo dalla località Pid da vìle, è una delle case più antiche di Cercivento; Casa Tiridin, invece, è forse l’abitazione più bella e caratteristica di tutto il paese e prende il nome da Giovanni Dassi detto “Tiridin”, fino al 1867 unico proprietario dell’edificio, che risale al 1634. Oltre la Casa Tiridin si apre una piccola piazzetta, sulla quale si affaccia la Casa Morassi, costruita nel 1690 da Gianfilippo Morassi, l’edificio è caratterizzato da un bel portale in pietra e presentava sulla facciata, fino a non molto tempo fa, un orologio i cui contrappesi in pietra, interni al caseggiato, potevano raggiungere il suolo. In prossimità della Casa Morassi troviamo la Casa Vezzi, anche questa una tipica casa carnica con le pareti bianche e le parti in pietra lasciate ben in vista sugli spigoli. Questa semplice abitazione era la residenza della servitù di Casa Morassi. Ma sembra che Casa Citârs sia la casa più antica del paese, essendo stata costruita nel 1577, l’edificio ospitava, oltre alla residenza del proprietario, una fabbrica di ceramiche che passava di proprietà dal padre al figlio e che era molto rinomata anche fuori dal paese; il nome Citârs deriva dal fatto che i ceramisti che vi lavoravano adottavano particolari vernici, molto vivaci, prodotte con l’uso di sostanze vegetali ancora sconosciute. Di particolare interesse sono le statuine religiose prodotte dai citârs ed esposte in una teca, rappresentanti alcune figure religiose: San Giovanni, lo Spirito Santo, due angioletti, il Crocifisso e due statuette della Madonna. L’edificio è di recente ristrutturazione.

Da gustare
I piatti tipici della tradizione paesana sono:
I “Cjarsons” che un tempo costituivano il piatto per eccellenza delle solennità paesane o delle ricorrenze familiari in Carnia, ricordiamo che non esiste una ricetta dei cjarsjons, ma ogni paese (anche Cercivento) ne possiede una propria particolare;
Il “Frico” è una sorta di frittata di formaggio che consiste in una pietanza composta di patate e formaggio fuso, tagliati a fettine e disposti a strati in una padella e lasciati fondere; il frico viene rigirato da ambo i lati fino a raggiungere una bella doratura esterna.

Il 31 dicembre, durante tutta la giornata, l’Onoranda Compagnia dei cantoni di Cercivento, di origine pluricentenaria, fa visita alle famiglie del paese cantando il beneagurale canto del “Gjesù Cjamin”.

Come arrivarci
In auto:

Autostrada A23 Udine – Tarvisio, uscita Carnia -Tolmezzo. Dalla strada statale 52 bis che da Tolmezzo va verso Monte Croce Carnico un po’ prima di Paluzza si prende il bivio per Sutrio – Ravascletto fino a Cercivento.
In treno:
linea Udine – Tarvisio stazione della Carnia. Da lì si prosegue con il bus fino a Tolemzzo e poi per Cercivento.
In aereo:
aeroporto Regionale Friuli Venezia Giulia di Ronchi dei Legionari.

 

 

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