I “saggi” cercano la sintesi sulle riforme

ROMA – Tre giorni di ‘ritiro’, con vista sul mare d’Abruzzo. Quaranta ‘saggi’: giuristi, costituzionalisti e politologi, riuniti per prendere posizione sulle riforme costituzionali e indicare come ammodernare le fondamenta del sistema istituzionale, con un intervento su bicameralismo, forma di Stato e di governo e connessa legge elettorale. Su questi temi torna anche il premier Enrico Letta, che sprona il Parlamento:

– In Italia c’è troppo conservatorismo istituzionale. Non stiamo sfasciando la Costituzione, la stiamo ammodernando. Bisogna andare avanti con la ‘road map’ tracciata per modificare la II parte della Carta – spiega – perché il sistema del bicameralismo perfetto, con una legge elettorale che dà vita a maggioranze diverse, è una follia.

Con un mese di anticipo rispetto alla data prevista del 15 ottobre, la commissione per le riforme istituita dal premier Enrico Letta e presieduta dal ministro Gaetano Quagliariello, si riunisce da domenica 15 a martedì 17 (a Francavilla al mare, in provincia di Chieti) per chiudere la relazione finale da consegnare al governo e mettere a disposizione delle Camere. Un documento non vincolante: i testi delle riforme saranno scritti dal Comitato parlamentare bicamerale dei 40 che è in via di istituzione con la legge costituzionale approvata in prima lettura dalle Camere. Ma di certo un parere autorevole, che in Parlamento potrà essere usato come traccia di lavoro.

Il documento finale, che riassume un dibattito avviato dai ‘saggi’ il 15 giugno grazie alla sintesi preparata dei sette membri del comitato di redazione, non avrà la forma di bozza di legge. Ma affronterà i diversi capitoli, cercando di indicare per ciascuno un’opzione di riforma e le sue ricadute. Un’ampia condivisione sui problemi del nostro sistema è emersa dal dibattito svolto nelle riunioni del lunedì che hanno scandito giugno e luglio. Ma è difficile che i ‘saggi’ riescano a indicare una soluzione finale unitaria su tutti i temi.

Se ad esempio sul superamento del bicameralismo gli esperti del diritto sono tutti concordi, sul semipresidenzialismo hanno posizioni molto distanti, che difficilmente si ricomporranno nella tre giorni abruzzese. Dunque, il testo finale potrebbe indicare diverse opzioni o mettere a verbale eventuali posizioni ‘dissenzienti’. Dopo l’addio burrascoso alla commissione di Lorenza Carlassarre e Nadia Urbinati, nuove polemiche sono emerse negli ultimi giorni in relazione alla decisione di svolgere la tre giorni di ‘ritiro’ (cui parteciperanno anche due ‘ufficiali di collegamento’ con le commissioni parlamentari) nell’abruzzese Francavilla al Mare, nell’hotel Villa Maria, quattro stelle superior ‘con spa completamente attrezzata’.

Un ‘lusso’ a spese dello Stato? No, una formula che consentirà ‘il massimo del risparmio e della funzionalita”, puntualizza il ministero. Perchè sessioni separate sarebbero costate di più. E l’hotel dove riunire i giuristi provenienti da tutt’Italia è stato scelto con una gara tra cinque strutture. Il costo complessivo del weekend sarebbe di circa 20mila euro, con un prezzo per ciascuna camera di 93 euro a notte. In ogni caso, fa sapere il ministero, i tre mesi di lavoro (a titolo gratuito) della commissione dei saggi, costeranno allo Stato un terzo di quanto preventivato.

Nessuno spreco, insomma. E nessuna vacanza abruzzese: il programma prevede partenza alle 10 di domenica con pullmino da palazzo Chigi, poi tre giorni di ‘full immersion’. Con pausa soltanto per il pranzo

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