Ammutinamento nel carcere di Maracaibo, almeno 16 morti

CARACAS – E’ di almeno 16 morti il bilancio di un ammutinamento in un carcere di Maracaibo, nello stato Zulia: lo hanno reso noto le autoritá di Caracas, precisando che i disordini sono scoppiati tra due “bande” in lotta per avere il controllo della prigione.

A rendere noto il numero delle vittime é stata la ministra per gli Affari penitenziari, Iris Varela. Durante gli scontri si è verificata anche una sparatoria scoppiata quando un gruppo di detenuti guidato da Edwin Soto – considerato il “leader” del carcere, noto con il nome di ‘El Mocho’ – ha cercato di prendere il controllo di alcuni padiglioni della prigione, conosciuta in Venezuela come ‘Sabaneta’.

Secondo l’ong Osservatorio venezuelano delle prigioni (Ovp), ”alcuni dei prigionieri sono stati decapitati e smembrati”, fatto però smentito dalle autoritá.

– Questi episodi di violenza si verificano soprattutto perché le autoritá non hanno il controllo interno del carcere – hanno precisato i dirigenti di Ovp, ricordando che la capacitá prevista della prigione é di 750 detenuti, mentre in realtá ne ospita piú di 3.700. La ministra Varela ha trasmesso la propria ”solidarieta”’ ai familiari delle vittime.

La ministro, nel deplorare la violenza nelle prigioni venezonezolane, ha affermato che é inaudito “che esista gente che non ha alcun rispetto per la vita”

Mentre ancora nella carcere regna il caos, i parenti dei detenuti, specialmente coloro che non hanno notizie dei loro cari, hanno protestato bloccando il traffico nel ponte sul Lago di Maracaibo, una delle principali vie della cittá, provocando grossi disagi alla popolazione.

E mentre a Maracaibo la violenza nella carcere ha creato momenti di grande tensione, il Parlamento ha autorizzato il presidente della Repubblica, Nicolàs Maduro, a recarsi in China. Sarà un lungo viaggio ed anche una lunga permanenza. Infatti, il capo dello Stato resterà in Cina ben 12 giorni. Durante la sua tournee il presidente Maduro spera di poter firmare importanti accordi bilaterali.

Il presidente Maduro, poi, è sicuro di trovare, al suo ritorno, l’autorizzazione dell’Assemblea Nazionale per legislare in materia di corruzione. Una richiesta, quella del capo dello Stato, che appena resa nota ha provocato la reazione dell’Opposizione. Con l’autorizzazione a legislare per decreto in un ambito così delicato come è quello della corruzione – è il ragionamente di chi ha già assicurato che voterà contro la mozione – “il capo dello Stato vuole avere il potere per perseguitare gli esponenti dell’Opposizione”. Il presidente Maduro, ed anche gli esponenti del partito di governo, hanno accusatodi corruzione in ripetute occasioni Henrique Capriles Radonski, governatore dello Stato Miranda e leader dell’Opposizione. E proprio Capriles Radonski ha reiterato.

– Per concedere poteri speciali al presidente Maduro, il partito di Governo in Parlamento ha bisogno di 99 voti. E’ illegale, incostituzionale approvare la mozione con meno di 99 voti. Se ciò dovesse accadere, noi ci opporremmo…

Ha quindi negato che i venezolani si stiano abituando a vivere la realtà del Paese.

– Se così fosse – ha detto – non ci sarebbe stato un 14 aprile.

 

 

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