Il sí di Belen paralizza Comignago

COMIGNANO – Resterà probabilmente il “sì” più dilatato, ripreso, nascosto, spiato, inseguito, fotografato e forse pagato dell’anno quello pronunciato a Comignago da Maria Belen Rodriguez Cozzani, soubrette, e Stefano De Martino, ballerino. Il loro, più che un matrimonio, regolarmente consacrato a Comignago dal padre francescano di Torre Annunziata, Luigi Rossi (amico di famiglia di lui), e dal parroco del paese, don Benigno Sulis, (‘titolare’ di circoscrizione), è stato un trionfo della felicità patinata in pieno stile Grande Fratello. E – dicono i maligni – un grande affare dal punto di vista mediatico. La soubrette e il ballerino si sono sposati alle sei del pomeriggio dopo aver ricevuto l’abbraccio entusiastico dei comignaghesi (“Be-len! Be-Len!” ). Lo hanno fatto non tanto in una villa quanto in una ‘location’.

Villa Mignone, antica dimora di inizio secolo acquistata da quei Giannone che fecero fortuna con le infrastrutture tipo Sip, ferrovie e linee elettriche, più che una villa è un set ideale per un matrimonio che voleva essere ed è stato in perfetto stile mediatico. Ogni invitato, da Elisabetta Canalis a Daniele Carlotta (lo stilista), per accedere alla villa ha dovuto fendere a passo d’uomo con il suo Suv due ali di folla curiosa. Quindi scendere dall’auto e arrivare fino all’ingresso (distante metri tre) accompagnato da due hostess con ombrellini bianchi sui quali era stampigliato in modo visibilissimo agli obiettivi dei tanti fotografi il marchio dello ‘sponsor’ dell’evento.

L’invitato, poi, scompariva all’interno del parco e per nessuno, ma proprio per nessuno, era più visibile. Tranne che per coloro a cui era stata venduta l’esclusiva dell’evento mondano dell’anno: il settimanale ‘Chi’ e la società di produzione tv che, sul matrimonio di Belen, ha prodotto una vera e propria ‘docu-fiction’. In teoria sarebbe il filmato del giorno del loro matrimonio, che Belen e Stefano conserveranno con nostalgia romantica per il resto dei loro giorni; in pratica, è piuttosto la ‘docu-fiction’ (realizzata anche in formato dvd) che potrebbe venir buona per future trasmissioni tv. Non a caso si è cominciato a girarla ben prima dell’evento: riprese con Belen che prova abiti da sposa, riprese con Belen che si consulta con la sua testimone e ‘wedding planner’, Giorgia Matteucci, Belen che si prepara alla vigilia delle nozze. Avranno avuto probabilmente un bel da fare padre Luigi Rossi e don Benigno Sulis a ricordare che il matrimonio è un sacramento e che come tale va rispettato. Il ‘gossip’, inevitabilmente, ha prevalso.

“Guarda chi c’è, è lei! La ‘petineuse’!” urlano le ragazzine all’indirizzo di una biondina simpatica che arriva in Fiat 500. E’ Patrizia Griffini, ex Grande Fratello. La testimone della sposa. Applausi, foto col telefonino. Sorrisi. A Comignago oggi tutti erano contenti, dalle adolescenti comignaghesi alle loro mamme, zie e nonne. Soprattutto quando, prima la sposa, poi lo sposo, a due ore dal fatidico sì si sono separatamente affacciati a sorpresa a uno dei cancelli di Villa Mignone per salutare: “Grazie, grazie a tutti. Adesso andiamo a cambiarci”. Ragazzine in delirio. Mamme soddisfatte. Tutti contenti, anche gli sposi. Tranne i fotografi, all’esterno della villa dalle 7 del mattino, ma ‘privati’ di ogni scatto.

 

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