BRUXELLES – L’Italia spaventa l’Europa. E l’Europa, alla vigilia del voto di fiducia, rompe il silenzio. Così in un giorno solo scendono in campo Olli Rehn, Martin Schulz e Angel Gurria, ovvero il ministro dell’Economia europea, il presidente del Parlamento europeo ed il segretario generale dell’Ocse che affidano all’Ansa i loro messaggi. Parole chiare, senza mezzi termini.
– L’instabilità politica dell’Italia è una minaccia per la fragile ripresa appena cominciata, non solo per l’Italia ma per tutta la zona euro – dice Rehn.
E Schulz rincara:
– Una caduta del governo creerebbe enormi turbolenze politiche e sui mercati finanziari.
Mentre Gurria smantella la scelta di ispirazione berlusconiana della battaglia contro la tassa sulla casa.
– L’Ocse – spiega – è sempre stata contraria all’abolizione dell’Imu.
Rehn, Schulz e Gurria non hanno esitazioni a schierarsi per la continuità di governo. Il messaggio più politico è quello del socialdemocratico tedesco:
– Non si può aprire la crisi per interessi particolari.
E ricorda ai parlamentari italiani che “in uno stato di diritto la legge è uguale per tutti” e avverte di parlare “come presidente di una istituzione europea” consapevole che l’Italia, “terza economia d’Europa, uno dei paesi fondatori d’Europa e membro del G8”, ha “un ruolo cruciale” per lo sviluppo economico e per i mercati finanziari.
– E’ per questo – spiega – che Letta ha bisogno di una maggioranza solida per rilanciare l’economia.
E se per ottenerla fosse necessaria una spaccatura del Pdl, non è tempo per la paura.
– Chi domani voterà a sostegno del governo – dice Schulz – non sarà né un traditore né un eroe, ma un deputato e un senatore responsabile.
Nè dimentica il fronte Pd. Si dice “sicuro che sosterrà integralmente” il governo, ma ha comunque telefonato a Guglielmo Epifani “perché anche il Pd deve sostenere con tutti i mezzi Enrico Letta”.
Anche Olli Rehn ribadisce di non voler “interferire con il processo democratico in Italia”. Ma è l’economia che lo preoccupa e sottolinea che “è in gioco molto, per tutti i cittadini europei” perché “la ripresa che sta iniziando a guadagnare terreno in Europa resta fragile”. E le convulsioni politiche dell’Italia minacciano quei minimi segnali di ripresa che “soffrirebbero per la continua instabilità, con rischi non solo per l’Italia ma per i suoi partner europei e per la zona euro nella sua totalità”.
Quindi Rehn auspica “il ritorno della stabilità politica il prima possibile per poter prendere le decisioni necessarie per il ritorno di crescita e occupazione”. Cioè quelle riforme che ha indicato al governo a maggio scorso e che ancora non sono in cantiere.
– Il governo italiano – spiega il commissario – ha preso degli impegni precisi con l’Europa che vanno rispettati.
Principi sottolineati anche da Angel Gurria, che smentisce il mantra berlusconiano sull’Imu:
– E’ un trend mondiale quello che abbassa le tasse su lavoro e investimenti e le alza sulla proprietà, come con l’Imu, la tassazione verde e l’Iva.
Poi accomuna i governi Letta e Monti:
-Riteniamo incoraggianti le iniziative che sono state prese.
E specifica:
– Il governo Letta, come quello Monti, si è impegnato a riformare il sistema, a rendere l’Italia più competitiva e più produttiva. L’importante – aggiunge – è che la situazione si risolva il prima possibile e vi sia una normalizzazione.
Perché il premio è in vista:
– Se la questione politica sarà risolta si vedranno i risultati dei sacrifici che gli italiani hanno fatto in tutti questi anni e l’Italia potrà tornare a crescere dalla fine dell’anno.