L’Ajax spaventa il Milan, Balotelli trova il pari

MILANO – All’ultimo minuto, con un rigore di Balotelli, il Milan è riuscito a strappare un pareggio (1-1) con l’Ajax che rallenta la corsa verso il secondo posto nel girone di Champions League ma è meglio di quanto rischiava di portare a casa la squadra di Allegri.

Dopo una partita da poche emozioni, gli olandesi sono infatti riusciti a sfruttare l’ennesimo errore della difesa rossonera e di testa Denswil ha illuso i 51mila dell’AmsterdamArena al 45’ della ripresa. A zittirli ci ha pensato Balotelli con l’indice davanti al naso dopo aver infilato il rigore (ora è a 22 su 23 in carriera) che si è procurato per una trattenuta piuttosto dubbia da parte di van der Hoorn.

Scontate due delle tre giornate di squalifica, Balotelli è stato protagonista a tratti. Ma per Allegri conta soprattutto che sia stato freddo dal dischetto. Prima l’attaccante ha messo insieme 4 tiri, una traversa, un’ammonizione per un contrasto piuttosto inutile e 5 falli subiti, molti dei quali da Poulsen, ex mastino juventino che fece saltare i nervi a Totti nell’Europeo 2004, graziato almeno in un’occasione dall’arbitro milionario svedese Eriksson.

Balotelli resta nei limiti anche se si lamenta eccome con l’arbitro, e alla fine risponde ai fischi del pubblico olandese, più o meno con lo stesso sguardo di sfida che mostrò ad Amsterdam il 6 febbraio, in Olanda-Italia. Era l’avversario più temuto da De Boer e così si è confermato. Per la gioia di Allegri che, partito da Milano masticando amaro per il nuovo ko di El Shaarawy, deve fare i conti con il forfait (affaticamento all’adduttore) di Birsa appena prima del fischio d’inizio. Dentro Poli con l’avanzamento di Montolivo da trequartista alle spalle di Robinho e Balotelli e il Milan impiega non poco a prendere le misure a un avversario che difetta di esperienza ma non di personalità. Emblematica è la prova dell’ala destra Blind, 23 anni. Ma anche quella di De Sa, 20 anni, che al debutto Champions, almeno nel primo tempo, non fa rimpiangere l’ex milanista Bojan infortunato.

Non è l’Ajax di un tempo ma recita lo spartito del 4-3-3 con sufficiente competenza, occupando gli spazi e dettando il ritmo, senza fretta fino a trovare un varco interessante.

Dopo 18’ è il diciannovenne Fischer con un tiro da fuori area a impensierire Abbiati, che vede i suoi compagni schiacciarsi troppo.
In più occasioni la difesa va in affanno, anche perché la 50ma apparizione di Mexes in Champions non è certo immacolata e ne risente anche Zapata. Abbiati deve fare una sola parata (36’) ma è l’unica nota positiva del Milan, che al 45’ ha solo il 25% del possesso palla e due innocue apparizioni nell’area olandese.

Nella ripresa il Milan prova a imporsi. Aumentano i palloni giocabili per Balotelli, che fra l’ammonizione e qualche pestone subito di troppo al 18’ piazza un gran destro deviato da Cillessen sulla traversa.

Il Milan al 24’ reclama anche un rigore per un tocco di mano in area di Denswil, che poco prima della fine piazza il colpo di testa vincente nell’altra porta. Ma come il gol su colpo di testa sono un difetto endemico del Milan, le rimonte sono la specialità della squadra di Allegri. E nel recupero Balotelli trova tempo e modo per lasciare il segno.

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