Hillary Clinton pensa ‘seriamente’ alla Casa Bianca

NEW YORK- Hillary Clinton pensa alla Casa Bianca e ormai non sono solo speculazioni dei giornali. Ad ammetterlo è stata lei stessa: “Inizierò a pensare seriamente” a una possibile candidatura alle elezioni del 2016 a partire dal prossimo anno. “Ci penserò perchè è in testa a molti, ed è anche nella mia testa”. L’ex segretario di Stato sembra così aprire a una discesa in campo ma al momento invita tutti a pensare al presente perchè non è ancora il momento di guardare al prossimo presidente. L’apertura di Clinton si contrappone – secondo indiscrezioni – alle recenti indicazioni del vice presidente Joe Biden che vuole essere seriamente considerato come candidato per il 2016. Nelle ultime settimane l’apparizione di Biden in Iowa sembrava aver dato l’avvio alla campagna elettorale. Ma alcuni collaboratori del presidente Barack Obama invitano alla cautela: se Hillary Clinton alla fine dovesse veramente scendere in campo sarebbe la favorita e probabilmente la candidata democratica. Di sicuro – ammettono – Biden sarà valutato, ma le sue chance con la Clinton come ‘avversaria’ sarebbero molto limitate. Con il pensiero al 2016, Hillary ha esortato comunque a lavorare per il presente: “Non è un bene per il paese guardare al prossimo presidente. Bisogna governare ora. Chi è stato eletto deve fare il suo lavoro ora e essere ritenuto responsabile di quello che fa”, ha affermato la Clinton mentre i palazzi del potere sono impegnati in un braccio di ferro fra repubblicani e democratici su debito e shutdown. Clinton, l’ultima First lady ad aver sperimentato uno shutdown prolungato nel 1995-1996 quando Bill Clinton era alla Casa Bianca, ha criticato il momento attuale senza però puntare esplicitamente il dito contro nessuno. “E’ difficile ricordare un altro momento in cui i politici sono stati pronti a rischiare danni per il paese per perseguire la loro agenda politica”, ha osservato. “Quando non facciamo progressi nelle sfide che dobbiamo affrontare in casa, la nostra reputazione all’estero ne risente”, ha avvertito Clinton. Le sue parole fanno eco a quelle del segretario di Stato, John Kerry, in Asia dove sarebbe dovuto essere Obama se non fosse stato costretto ad annullare il viaggio per le grane interne. “Se lo shutdown verrà prolungato o ripetuto, la gente inizierà a interrogarsi sulla capacità degli Usa di mantenere la rotta. Ma non penso che accadrà”, ha auspicato Kerry.

 

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