Il Verona incanta la Serie A

VERONA – Il poker a Bologna ha portato profumo d’Europa in casa Verona. La tifoseria, dopo la lunga attesa di 11 anni prima di veder tornare tra le grandi i paladini di casa, si guarda attorno, non crede ai suoi occhi, sogna a occhi aperti: la classifica dice un punto in meno dell’Inter, uno in più della Fiorentina, due sopra la Lazio. Addirittura cinque dal Milan e la zona salvezza staccata di ben dieci punti.

Dopo sette giornate il Verona è quinto in classifica e la città comincia ad abbozzare il sogno di quell’Europa lontana da ben venticinque anni. Quello era il Verona di Osvaldo Bagnoli, che solo un paio d’anni prima aveva conquistato lo scudetto. Dati alla mano, l’unico allenatore in grado di reggere il passo al “mitico Osvaldo” è Andrea Mandorlini. Mai gli scaligeri erano partiti così forte in serie A, nemmeno nell’era più recente e felice con Prandelli alla guida.

Il tecnico di Ravenna è davvero l’arma in più del Verona. In pochi anni, infatti, Mandorlini ha conquistato due promozioni e ha riportato l’Hellas nelle prime posizioni della serie A. Per lui parlano i fatti, ma l’esperienza insegna che il cammino è lungo e ogni turno riserva sorprese. Così il tecnico resta con i piedi per terra. Il suo primo pensiero è quello di frenare gli ardori, placare i voli pindarici di una piazza affamata di grande calcio e di grandi ribalte. “L’ho detto a Bologna a fine partita e lo ripeto ancora più forte. Dobbiamo stare – dice scandendo le parole – con i piedi ben piantati per terra. L’umiltà e il lavoro ci hanno fatto conquistare questi risultati, oltre al fatto che stiamo davvero esprimendo un buon calcio. Sono contento anche del fatto che ci sono ragazzi giovani che si stanno mettendo in luce. Ora anche gli avversari sanno il nostro valore, ma questo non mi preoccupa. L’importante è che non cambiamo noi, quindi se gli altri cambieranno atteggiamento nei nostri confronti al massimo ci adegueremo. L’obbiettivo rimane quello minimo, la salvezza. E’ facile infilare un filotto di vittorie, come di sconfitte, quindi guai a distrarsi”.

A Bologna anche Luca Toni dall’alto della sua esperienza ha usato parole molto simili a quelle del tecnico: “la nostra mentalità è quella di correre dietro ogni pallone, se continueremo così, faremo benissimo. L’obiettivo è la salvezza, i 40 punti”.

Una classifica impreziosita dalle giocate di un folletto che Verona si culla: Juan Manuel Iturbe in due gare ha già dimostrato qualità incredibili, realizzando due reti spettacolari.

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