LEGGE STABILITA’. Zero tagli alla sanità, prima volta in 10 anni

ROMA. – Niente tagli alla sanità. Per la prima volta negli ultimi 10 anni, come sottolinea subito Beatrice Lorenzin, non si batte cassa con il Servizio sanitario nazionale per recuperare risorse da mettere nella legge di stabilità. Una boccata di ossigeno che adesso permette di guardare al futuro, commentano a caldo le Regioni, anche perché, come dice con orgoglio sempre il ministro della Salute, così si è ”messa in sicurezza la salute degli italiani per i prossimi anni” e adesso ci sono ”le basi per fare una buona sanità ”. Che si sarebbe battuta come una ‘leonessa’ Lorenzin l’aveva garantito fin dalle prime voci di possibili nuove sforbiciate al comparto, anche perché si rischiava di vedere sfumare tutto il lavoro fatto in questi mesi con i governatori per arrivare a tracciare il nuovo Patto per la Salute. Lavoro che adesso, garantite le risorse, potrà marciare spedito per riuscire a delineare una programmazione pluriennale per la sanità pubblica che garantisca la qualità e l’omogeneità delle cure da un lato, garantendo anche, con interventi meditati e mirati, di ottenere risparmi maggiori ma sui veri sprechi (stimati addirittura in circa 30 miliardi di risorse che comunque andrebbero per la maggior parte reinvestite in sanità per migliorare i servizi). Che si sarebbe andati verso una riduzione dei ventilati 2,6 miliardi di tagli (in parte a carico sempre dei soliti noti, spesa farmaceutica e sanità privata convenzionata) si era iniziato a capire già in mattinata, e il ministro aveva fatto sapere che ‘tagli zero’ sarebbe stata la sua proposta in Consiglio dei ministri, perché si sarebbe trattato di ”tagli sulla carne viva delle persone”. Insomma, sarebbe stato ”inaccettabile anche un solo euro di tagli al piano sanitario nazionale”. Proposta che l’ha spuntata, in effetti, tanto che lo stesso Enrico Letta, in una pausa della riunione del governo, ha più volte ripetuto che ”per la prima volta” si era riusciti a fare una finanziaria senza nuove tasse e ”senza tagli a sociale e sanità”. Anche per il nodo ticket non ci dovrebbero essere sorprese. Secondo quanto si è appreso sarebbe stato infatti scongiurato l’aumento di 2 miliardi a partire dal 2014, anche se ancora non è chiaro il meccanismo contabile attraverso cui si arriverà alla compensazione.