IMU per i residenti all’estero un’ingiustizia da risolvere

ROMA.- Il Senato ha approvato il Decreto IMU in terza lettura, con scadenza il 30 ottobre prossimo senza che sia stato possibile apportare nessuna modifica, pena la decadenza del Decreto. I nostri Senatori, Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le Questioni degli italiani all’estero, Renato Turano e Francesco Giacobbe, dopo aver costatato che alla Camera dei Deputati non era stata trovata nessuna soluzione al problema IMU per i residenti all’estero, hanno deciso di riprendere la risoluzione IMU, approvata all’unanimità il 12 giugno 2013 in seno al Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero del Senato.

In quell’occasione era stato proposto un riassetto dell’imposizione fiscale sui beni immobili posseduti dai cittadini italiani residenti all’estero, a condizione che non fossero locati o concessi in comodato d’uso gratuito, che prevedesse la classificazione delle suddette unitá immobiliari come abitazione principale; il ripristino delle modalità di pagamento previste dalla Legge 24-03-1993 n. 75; l’introduzione di criteri certi di identificazione dei soggetti interessati.

Il problema dell’IMU per le abitazioni dei residenti all’estero è una delle questionial centro dell’attenzione dei nostri parlamentari e naturalmente del “Comitato per le Questioni degli italiani all’estero” che è stato costituito in Senato. Considerare, come seconda casa l’abitazione che i nostri connazionali all’estero hanno in Italia, è una grave ingiustizia. Per l’italiano in generale il “mattone” è stato sempre fondamentale e la casa nel paese di nascita nasce dal desiderio di mantenere le radici, di legarle a qualcosa di tangibile come appunto una casa, di mantenere il sogno che alcuni non hanno mai abbandonato di tornare, magari in vecchiaia nel luogo della propria fanciullezza. Gravarle con le imposizioni della seconda casa significherebbe per molti dover vendere l’immobile e quindi recidere dolorosamente altre radici.

“Abbiamo proposto un riassetto dell’imposizione fiscale sui beni immobiliposseduti dai cittadini italiani residenti all’estero – spiega il senatore Claudio Micheloni, PD, presidente del Comitato -, a condizione che non risultino locati o concessi in comodato d’uso gratuito, che preveda: la classificazione delle suddette unità immobiliari come abitazione principale; il ripristino delle modalità di pagamento previste dalla Legge 24-03-1993 n. 75; l’introduzione di criteri certi di identificazione dei soggetti interessati, per impedire che la riforma in discussione generi nuove forme di elusione fiscale. Vi informeremo sull’esito della proposta”.

I senatori Micheloni, Giacobbe e Turano hanno posto il problema direttamente al sottosegretario Pierpaolo Baretta, con cui si è svolto unproficuo incontro nei giorni scorsi, congiuntamente al Presidente della 6a Commissione Finanze e Tesoro, il senatore Mauro Maria Marino, il quale con preciso impegno valuterà le proposte emendative da presentare al Disegno di Legge di Stabilità in discussione nelle prossime settimane in Senato.

In quell’occasione il Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero ha approvato all’unanimità una risoluzione sull’applicazione dell’IMU sui beni immobili posseduti dai cittadini italiani residenti all’estero, affare assegnato al CQIE dal Presidente del Senato in data 07 giugno 2013 (Atto n. 47), in vista delle riforma complessiva dell’imposizione fiscale sui beni immobili che il Governo si è impegnato ad elaborare entro il 31 agosto 2013.

Negli ultimi anni il Governo ha considerato tali abitazioni come seconde case, applicando il criterio dell’abitazione prevalente

I Senatori sottolineano che l’argomento IMU per gli iscritti AIRE è tema prioritario anche dell’intero gruppo PD al Senato.

Oggi, in data 12 giugno 2013, il Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero ha approvato all’unanimità una risoluzione sull’applicazione dell’IMU sui beni immobili posseduti dai cittadini italiani residenti all’estero, affare assegnato al CQIE dal Presidente del Senato in data 07 giugno 2013 (Atto n. 47), in vista delle riforma complessiva dell’imposizione fiscale sui beni immobili che il Governo si è impegnato ad elaborare entro il 31 agosto 2013.

Negli ultimi anni il Governo ha considerato tali abitazioni come seconde case, applicando il criterio dell’abitazione prevalente

“Abbiamo proposto un riassetto dell’imposizione fiscale sui beni immobili possedutidai cittadini italiani residenti all’estero – spiega il senatore Claudio Micheloni, PD, presidente del Comitato -, a condizione che non risultino locati o concessi in comodato d’uso gratuito, che preveda: la classificazione delle suddette unità immobiliari come abitazione principale; il ripristino delle modalità di pagamento previste dalla Legge 24-03-1993 n. 75; l’introduzione di criteri certi di identificazione dei soggetti interessati, per impedire che la riforma in discussione generi nuove forme di elusione fiscale. Vi informeremo sull’esito della proposta”.

Micheloni continua: “Desidero ringraziare i colleghi Senatori membri del Comitato per il contributo dato alla discussione e per aver approvato la risoluzione all’unanimità.

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