De Blasio, l’italoamericano alla conquista di Ny

NEW YORK. – Ha sbancato le primarie con la sua crociata per abbattere il divario tra la New York dei ricchi e quella dei poveri, e far ridiventare la Grande Mela una città per tutti. Nato a Manhattan nel 1961 e cresciuto in Massachusetts, il candidato democratico alla poltrona di sindaco, Bill De Blasio, proviene da una famiglia di Sant’Agata de Goti, in provincia di Benevento, emigrata in America agli inizi degli anni Venti. In caso di vittoria, sarebbe il terzo italoamericano a diventare primo cittadino di New York dopo Fiorello La Guardia e Rudolph Giuliani. Registrato all’anagrafe come Warren Wilhelm Jr., De Blasio decide di cambiare il suo nome prendendo quello della madre, dopo che il padre, malato di un cancro incurabile, si suicida nel 1979. Dai suoi primi passi come rappresentante del consiglio scolastico in Comune, Bill trascorre la sua intera vita per lottare a sostegno dei diritti civili di tutti i cittadini facendosi paladino della classe media e operaia. Dopo il college alla New York University, frequenta un master in Affari internazionali alla Columbia. La sua carriera nel servizio pubblico inizia con un posto nello staff del primo sindaco afroamericano di New York, David Dinkins. Nel 2000 segue la campagna per l’elezione in Senato di Hillary Clinton, e l’anno dopo viene eletto al Consiglio comunale. Nel 2010 diventa difensore civico della Grande Mela. Il suo obiettivo è quello di abbattere le distanze, che si sono allargate nell’era Bloomberg, tra la New York dei ricchi e quella dei poveri. De Blasio vive a Park Slope, Brooklyn, con la moglie Chirlane McGray – donna afroamericana e militante, che non fa mistero dei suoi trascorsi omosessuali – e i due figli, Chiara e Dante. Entrambi, novità assoluta per un candidato sindaco, frequentano la scuola pubblica. Della sua famiglia mista e anticonvenzionale, il candidato democratico ha sempre fatto la sua forza.

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