L’ Africa e il mondo piangono Mandela, si prepara l’addio

ROMA  – Un brivido di emozione attraversa il mondo dalla notte scorsa e il nome e i ritratti di Nelson Mandela, evocato dai milioni di persone che lo piangono, sono ovunque. Il simbolo della resistenza antiapartheid, divenuto icona della lotta per tutte le libertà, da vivo e da morto ha toccato le corde profonde non solo del cordoglio, ma del rispetto. Politici, rockstar, sportivi, militanti, hanno voluto esserci nel giorno del lutto per affidare a tv, giornali e web messaggi e ricordi e si preparano ad affollare lo stadio di Johannesburg dove il 10 dicembre Madiba sarà ricordato con una commemorazione nazionale solenne.

Il presidente americano Barack Obama, la regina Elisabetta, il Dalai Lama, il leader degli U2 Bono Vox, Naomi Campbell, leader europei e asiatici, l’intera Africa daranno a Mandela un saluto che raramente è così unanimemente vero. Poi il 15 dicembre la sepoltura a Qunu, il villaggio natale amato e dove, da sempre ha detto di voler riposare.

La sua abitazione diverrà un mausoleo. Dall’Italia Papa Francesco, in un telegramma ha scritto: “L’esempio” di Mandela ispiri “generazioni di sudafricani a mettere la giustizia e il bene comune avanti nelle loro aspirazioni politiche”. Di Mandela ha ricordato “l’impegno nel promuovere la dignità umana di tutti i cittadini”.

Il presidente Giorgio Napolitano ha fatto sapere in un messaggio a Jacob Zuma di aver “appreso con commozione e grande tristezza della scomparsa dell’ex-Presidente e premio Nobel per la pace” perchè ha dimostrato che un mondo più equo e solidale, dove diversità è sinonimo di ricchezza, è possibile”.

Il premier Enrico Letta ha sottolineato che “la scomparsa di Nelson Mandela ha destato profonda emozione nel popolo italiano”. Mandela è “un esempio di generoso impegno in favore dei diritti e delle ragioni dell’ integrazione”: valori “ai quali si ispira l’azione che il Governo italiano intende perseguire con forza e determinazione”.

Il lutto è di tutti. Neri, bianchi, coloured si sono raccolti sotto la sua casa e in tutte le città e i villaggi del Sudafrica per vegliare il ricordo dell’uomo che ha dato loro la possibilità di farlo. Di stare insieme in una veglia funebre. Perfino le autorità di Orania, piccola enclave nel centro del Sud Africa, dove sono raggruppati circa un migliaio di ‘bianchi’ nostalgici dell’apartheid, hanno reso omaggio a Mandela, “perché abbiamo diviso con lui la visione di un riconoscimento reciproco, piuttosto che la negazione delle nostre differenze”.

Il Sudafrica non ha risolto problemi economici e ineguaglianze sociali, ma ora la gente può piangere insieme la morte di un simbolo. E’ questa la grande vittoria di Mandela. Sono a mezz’asta le bandiere delle istituzioni europee, che ricordano quando, nel 1988, fu insignito del premio Sacharov dell’Europarlamento per la libertà di pensiero e che potè ritirare solo dopo la liberazione. Sono a mezz’asta anche le bandiere dell’America, del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, di decine di Paesi del pianeta in un abbraccio che è un riconoscimento difficile da replicare. La Torre Eiffel è stata illuminata con i colori del Sudafrica.

Ciascuno ha voluto che questo giorno di lutto fosse intenso. Gli attori che hanno interpretato Nelson Mandela sul grande schermo ricordano l’ex leader sudafricano.

– Sono sbalordito, come il resto del mondo – ha affermato Elba, protagonista del film ‘Mandela: The Long Walk to Freedom’. La premiere della pellicola si é svolta a Londra proprio nel giorno della morte di Madiba.

– Abbiamo perso uno dei piú grandi esseri umani che siano mai stati su questa terra.

– Il mondo ha perso un gigante, un uomo di incomparabile onore, un eroe per tutti coloro che sostengono i valori della libertá e della dignitá dell’uomo – gli ha fatto eco Morgan Freeman, protagonista del film del 2009 ‘Invictus’.

Oggi si apre per la patria di Madiba una settimana di celebrazioni. La commemorazione del 10, tenuta dal presidente Jacob Zuma, sarà ritrasmessa in tutto il Paese attraverso maxi schermi. Poi la salma sarà esposta dall’11 al 13 di dicembre, alla Union Buildings, sede del governo di Pretoria.L’afflusso, si prevede, sarà immenso. Diverso da quello che lui avrebbe voluto: una cerimonia funebre semplice, per i familiari e gli amici come aveva chiesto 20 anni fa.

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