Il Cav. “Leggerò il libro Craxi in galera”

ROMA – ”C’è un accordo Pd-giudici per assassinarmi”: si impennano i toni di Silvio Berlusconi che denuncia l’esistenza di una trama antidemocratica ordita contro di lui dal partito ”della sinistra” e dalla ”magistratura divenuta un ‘contropotere’ dello Stato”; l’obiettivo comune? Percorrere la ”via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese”.

Un vecchio cavallo di battaglia quello di Berlusconi rispolverato alla presentazione di un libro su Bettino Craxi. Una occasione anche per rispecchiarsi nel destino giudiziario e umano del vecchio amico socialista che ha difeso a spada tratta.

In un gioco di immedesimazione, Berlusconi ha ricordato le vicissitudini del segretario Psi descrivendole come una via crucis: che non si dica che il suo è stato un ‘esilio dorato, una latitanza’, è stato invece un ‘esilio doloroso’.

– Capisco Craxi e comprendo la sua nobiltà di comportamento nei tempi dell’esilio – commenta -. La sua è stata una grande infamia, un esilio di dolore e indignazione che anche io ho provato quando sono stato colpito da sentenze ingiuste. Dopo il verdetto ‘Mediaset ho perso il sonno e non sono uscito da casa per più di un mese.

Un transfert che da un lato lo ha gettato nello sconforto (”Ho letto le prime 30 pagine di questo libro, leggerò le altre quando sarò in galera…”, ha scherzato), ma dall’altro ha rinfocolato la sua rabbia: ha rilanciato sui ‘4 colpi di stato’ per farlo fuori e sul ‘drammatico quadro dell’Italia’ che ‘non è più una democrazia”.

Nel parallelo a tutto tondo con le vicende craxiane, resta però a lui lontana, anzi estranea, l’ipotesi dell’esilio, della fuga:

– Non farò mai una cosa del genere, sarei colpevole con gli elettori, e poi non sarebbe una fine decorosa della sua storia politica e umana. Senza contare – ha detto poi in un guizzo d’umore – che abbiamo ancora molte chance di cambiare la situazione e fare del nostro paese un paese civile e democratico. Certo – è tornato a rammaricarsi -‘questo paese non ha imparato a votare quindi è ingovernabile e tale sarà ancora, soprattutto se viene fatta una legge proporzionale.

Per il Cav, in questo caso si ritorna a bomba e ”ci sono possibilità di un governo di larghe intese” ma ”difficilmente potrà essere tra Fi e Pd, sarà, invece ”un accordo tra Pd e M5S. Ovvero: giustizialismo che si somma a ingiustizialismo”. Come dire, pur di farmi fuori ‘andrete anche a braccetto con Grillo’.

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