Castro rivendica successo diplomatico del vertice Celac

L’AVANA. – La proclamazione solenne di America Latina e Caraibi come “zona di pace”, letta dal presidente cubano Raul Castro a conclusione del vertice dei capi di Stato e di governo della regione (Celac) ospitato all’Avana, e la stretta di mano fra Fidel e il segretario generale dell’ Onu, Ban Ko-moon, hanno suggellato un successo diplomatico di Cuba e del suo governo. E’ quanto rivendica l’Avana, con l’assenso anche di molta stampa latinoamericana. E la Cuba ospite ha dato prova dei tempi che cambiano, di essere pienamente integrato nella comunità internazionale malgrado le accuse al regime e più di mezzo secolo di embargo degli Stati Uniti, che da un decennio assistono al lento declino della loro influenza sul subcontinente. Ma, sottolinea la stampa, se l’applauso dedicato a Raul Castro dai leader di 31 Paesi su 33 invitati – in chiaro contrasto col vertice di Panama di ottobre al quale hanno partecipato 12 dei 22 Paesi invitati – è stato il simbolo istituzionale dello status politico di Cuba, gli incontri informali tenuti degli ultimi giorni dal suo fratello e predecessore, Fidel, hanno mostrato un ‘lider máximo’ della Rivoluzione ancora in buono spolvero, malgrado gli 87 anni d’età e la salute precaria. E anche influente politicamente: nonostante dal 2006 non occupi più alcun incarico ufficiale, Fidel ha personalmente incontrato alcuni dei principali capi di Stato latinoamericani, come la brasiliana Dilma Rousseff e l’argentina Cristina Fernandez de Kirchner, e anche il capo dell’Onu, con il quale ha discusso durante quasi un’ora di diversi argomenti internazionali, compresa la crisi in Siria e il dibattito sulla riforma delle Nazioni Unite. Ban ha raccontato di essere rimasto colpito dalla “forza fisica e la voce chiara” di Fidel. La stampa cubana ha ovviamente pubblicato la foto dell’incontro fra i due, così come anche per “l’ameno dialogo” con Rousseff e la “riunione familiare” con Kirchner, che ha poi raccontato via Twitter il suo pranzo di domenica, nel quale ha conosciuto due nipoti e un pronipote del Comandante. Il vertice dell’Avana è stato inoltre preceduto dall’ inaugurazione a Mariel (40 km ad ovest dell’Avana) del nuovo porto che sarà il centro della cosiddeta Zona di Sviluppo Integrale, un megaprogetto commerciale e industriale sul quale il Brasile ha investito un miliardo di dollari – Rousseff è stata l’invitata d’onore della cerimonia – e che aspira a diventare uno dei principali hub commerciali dei Caraibi e il simbolo del rilancio economico dell’isola. Non sembrano invece esserci stati, a margine del vertice, incontri con dissidenti cubani, malgrado la denuncia di un’ondata di repressione lanciata negli ultimi giorni dagli oppositori, e ripresa da Ong dei diritti umani, come Amnesty International.

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