Letta: “Basta disfattismi, la mia strada è quella giusta”

KUWAT CITY. – “Torno a Roma ancora più convinto e determinato che la strada intrapresa per far ripartire il Paese sia quella giusta: gli sforzi del governo portano risultati”. Enrico Letta rivendica la sua azione di governo. Lo fa con forza, mandando messaggi diretti e trasversali nella capitale, forte di “risultati importanti” e accordi milionari incassati nel Golfo. E contrattacca contro chi, come Confindustria, invece di dare “fiducia” fa del “disfattismo”, inviando anche un messaggio tra le righe a Matteo Renzi e all’area del Pd che scalpita giudicando il suo esecutivo debole.

Ma quello con gli industriali si traduce in un botta e risposta a distanza. Con Giorgio Squinzi che, parlando del peso della burocrazia, chiede ancora una volta un cambio di passo pena “la deriva e poi il naufragio”. E pur garantendo “massima collaborazione”, rivendica “il diritto-dovere di dire chiaramente quello che serve: non c’è più tempo”, rimarca il presidente degli industriali. Mentre dalla Cgil Susanna Camusso rincara la dose:

– Importanti gli investimenti, ma dati su inflazione e disoccupazione chiedono risposte al Governo.

– Torno a Roma con il sorriso sulle labbra e determinato – insiste il premier, che dopo tre giorni in cui non ha voluto dire una parola di politica interna, manda un messaggio ai suoi e soprattutto a Renzi:

– Quelli fatti nel Golfo – i “grandi risultati” che rimette in valigia – sono atti di politica interna, di politica economica, industriale, non solo di politica internazionale – scandisce in conferenza stampa, forse ripensando a quelle parole del Sindaco sul suo ruolo di ‘ministro degli Esteri’.

Ma anche a chi, tra le file del suo partito, lo sollecita ad uno scatto, un colpo d’ala.

– Affronterò questi temi e risultati nelle discussioni politiche che avremo con gli alleati, dentro il Pd e i nostri partiti, sapendo che la strada è quella giusta – sottolinea il premier, confermando che domani sarà alla direzione dei dem.

– E’ il mio partito… – dice lasciando il Kuwait, pronto a illustrare i suoi “risultati” forse anche in quella sede, ancora una volta dedicata alle riforme e non a quel Patto che aspetta di chiudere con Renzi per blindare il suo esecutivo.

Intanto, comunque, una sponda indiretta la incassa dal capo dello Stato: dalle europee, che potrebbero premiare gli euroscettici, non dovrebbe esserci “una ricaduta meccanica sugli equilibri nazionali”, è il monito di Giorgio Napolitano, che parla anche di “segnali di crescita indiscutibili”. Letta, nel suo tour nel Golfo, aveva sempre dribblato domande sui tempi e le modalità dell’atteso rimpasto, così come sul patto con Renzi. Ma nell’ultima tappa in Kuwait, sembra pronto al contrattacco, anche con la replica. Forte dei suoi risultati che dimostrano che “se si fa squadra” il sistema è vincente:

– Rientro – dice – con 500 milioni per le imprese italiane da parte di uno dei fondi più prestigiosi del mondo, trattative Alitalia-Ethiad alla svolta finale, un grande interesse degli investitori per il pacchetto privatizzazioni e grandi opportunità nell’area per le imprese tricolori. Torno a casa molto stanco ma con il sorriso sulle labbra: non ci siamo riposati, è stato un tourbillon di incontri ma qui dove si investe ho colto segnali molto positivi.

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