Expo 2015: a Milano primo Centro diritto alimentazione

MILANO. – ”L’obiettivo è di arrivare a una convenzione multilaterale a livello mondiale sul diritto al cibo e al cibo garantito”, dice Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano (che non smentisce di essere tra i candidati a ministro della Giustizia) e presidente del progetto. ”La nostra ambizione è tale che, come da Kyoto è stato mosso il primo passo verso il protocollo sull’ambiente, da Milano puntiamo all’avvio di un protocollo simile per il diritto all’alimentazione”, conferma Alberto Meomartini per la Camera di Commercio, che ospiterà la sede. Nasce così, in vista di Expo 2015, il Centro internazionale sul diritto all’alimentazione di Milano, con l’Italia che in materie nelle quali è possibile una stretta collaborazione già ospita la Fao a Roma e l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa) a Parma. I primi compiti del Centro – cui partecipano anche la società Expo spa, la Regione Lombardia e il Comune di Milano – sono la strutturazione di una prima banca dati di legislazione e giurisprudenza, oltre all’avvio di studi e ricerche sulla policy in materia di alimentazione. ”Possiamo proporre delle regole standard per il settore, con l’obiettivo di arrivare a una convenzione multilaterale a livello mondiale”, aggiunge Pomodoro. Secondo dati della Camera di commercio milanese, le imprese italiane attive nel settore agroalimentare sono oltre un milione, delle quali oltre 72 mila in Lombardia e 11mila a Milano. Il settore offre lavoro a 1,6 milioni di addetti, di cui oltre 256mila in Lombardia e oltre 132mila a Milano. La stragrande maggioranza delle imprese si occupano di agricoltura (754mila, con tantissime aziende agricole ovviamente di piccolissima dimensione), mentre sono 57mila le industrie alimentari, seguite da 28mila società che operano nel commercio di carne o prodotti a base di carne. 

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