Gap alza i salari minimi e Obama plaude

NEW YORK – Gap, il colosso americano dell’abbigliamento che controlla anche i marchi banana Republic e Old Navy, rompe con il resto dell’industria. E con una mossa a sorpresa aumenta il salario minimo dei suoi dipendenti americani, portandolo a 10 dollari l’ora entro il prossimo anno. Barack Obama plaude all’annuncio e coglie l’occasione per incalzare il Congresso ad agire e approvare il progetto di legge per aumentare il salario minimo federale e 10,10 dollari l’ora entro il 2016. ”E’ il momento di approvare il testo e concedere all’America un aumento” afferma Obama, sottolineando che l’aumento dei salari è una delle sue priorità. I democratici e i repubblicani si scontrano in Congresso sulla proposta del presidente americano e a rendere la strada in salita é anche lo studio del Congressional Budget Office, secondo il quale l’eventuale aumento del salario minimo federale si tradurrebbe nella perdita di 500.000 posti di lavoro anche se solleverebbe dalla povertà un milione di americani. La perdita di posti di lavoro è il cavallo di battaglia cavalcato dai repubblicani, che puntano il dito contro le politiche di Obama ritenute dannose per l’economia. Ai potenziali 500.000 posti persi con l’aumento dei salari si aggiungono – è l’accusa – i circa 2 milioni che si perderanno con la riforma sanitaria. Divise anche le aziende sul fronte dei salari minimi e di un’eventuale decisione federale sul tema. ”per noi è più che un tema politico. La nostra decisione di investire sui dipendenti in prima linea avrà un impatto diretto sulla nostra attività e si tradurrà in ritorni molte volte superiori all’investimento effettuato” afferma Gap. ”Vogliamo fare di più che vendere vestiti” mette in evidenza il gruppo. Il settore della distribuzione è però diviso: la mossa crea una spaccatura che Gap è convinta porterà più clienti nei suoi negozi. L’associazione di settore, la National Retail Federation, ritiene dal canto suo che l’aumento creerà opportunità minime. La decisione di Gap potrebbe spingere anche altre aziende a scendere in campo. Wal-Mart starebbe esaminando il rapporto costi benefici di un aumento dei salari. Al di là dell’aumento del costo del lavoro, infatti, la crescita dei salari metterebbe più soldi nei portafogli dei 140 milioni di consumatori che ogni settimana acquistano da Wal-Mart e migliorerebbe l’immagine del colosso retail, criticato per politiche non esemplari verso i dipendenti.

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